PESARO - Vacanze più care? Forse sì, anche negli hotel pesaresi, dalla mezza pensione alla formula all inclusive. I tour operator lamentano già un rincaro generalizzato sui nuovi pacchetti turistici. Ma il piano per una prima vera ripartenza post emergenza dell’indotto turistico, deve superare il nodo rincari.
Ne è convinto Paolo Costantini, presidente Apa hotel, pronta a convocare il proprio diretti e consegnare poi all’Amministrazione un report che fotografa lo stato del lungomare, corredato da una serie di proposte condivise per migliorare fruibilità e appetibilità. Già il lungomare è un cantiere aperto fra maxi impalcature che “impacchettano” hotel e villini storici, alle prese con ampliamenti, ristrutturazione e riconversioni di strutture ricettive, chiuse da tempo.
«I maggiori costi che le strutture ricettive stanno sostenendo, dalle bollette luce-gas ai propri fornitori – entra nel merito Vincenzo Ricci, tour operator pesarese - finiscono per ricadere sui pacchetti che proponiamo.
Osserva il presidente Apa: «Le difficoltà del comparto sono innegabili, ma non si tratta di un aumento generalizzato a tutte le strutture. Ci sono hotel che stanno portando avanti degli investimenti e in tal caso potrebbero decidere di aumentare le tariffe, ma la vera sfida da marzo in poi per le nostre strutture, sarà incrociare la domanda e l’offerta ricettiva per tornare dopo due anni ad essere competitivi».
Intanto torna a riunirsi l’organo direttivo dell’Associazione albergatori. «Presenteremo all’Amministrazione un doppio piano di azione – anticipa Costantini - ci interessa avere riscontro su una proposta da concordare per la stagione 2022 e una seconda di ampio respiro, intercettando anche le risorse del Pnrr, che vede come attori principali gli albergatori, la categoria di ristoratori e operatori balneari, associazioni e guide turistiche. Fra i punti salienti c’è il nodo arredo urbano del lungomare e parcheggi, oltre a una diversificazione delle proposte per l’intrattenimento e i locali di pubblico esercizio. Vorremo proporre un intervento funzionale alla pedonalizzazione di viale Trieste, ma uniforme negli arredi e nelle sedute.
Per fare un esempio, non credo sia opportuno posizionare a terra del viale centrale, balle di paglia come qualche attività aveva proposto lo scorso anno, elemento che poco o nulla ha a che fare con l’area verde di piazzale D’Annunzio o con le sedute bianco rosse di piazzale della Libertà. Si chiede all’assessorato a Manutenzioni e Lavori Pubblici di programmare un intervento necessario di migliorie e riasfaltature a Ponente, e non solo sul lungomare principale ma anche in spazi e vie laterali fra alberghi e attività economiche. Così come ci aspetteremo una sistemazione del rondò e dell’arredo urbano nel tratto terminale di viale Trieste, verso l’hotel Alexander. E cosa fare del ponte del Genica? Fermo restando che nel piano di medio-lungo periodo rientrerebbe la realizzazione da parte di Pesaro Parcheggi di un parking interrato su piazzale D’Annunzio, che ricadrà nella stagione 2023-2024, nel frattempo si potrebbe implementare l’accoglienza e la vivacità dell’area del piazzale in ingresso a Levante».
Se l’ordinanza che disciplina l’intrattenimento sul lungomare pesarese è stata già formalizzata, gli albergatori tenteranno la strada di una controproposta limitata ai punti da sempre più sensibili a rumore ed eccessiva vivacità. «Puntiamo – chiude Costantini – ad una restrizione dell’orario musica previsto attualmente, almeno nei punti sensibili per gli hotel che si trovano nella prima fila fra la passeggiata, chioschi e locali serali. Tre i punti segnalati dove rivedere gli orari viale Fiume-Marconi, il tratto terminale di Ponente e viale Nazario Sauro