L'estate parlerà solo italiano, gli stranieri vanno altrove: «In Francia e Grecia maglie più larghe»

L'estate parlerà solo italiano, gli stranieri vanno altrove: «In Francia e Grecia maglie più larghe»
L'estate parlerà solo italiano, gli stranieri vanno altrove: «In Francia e Grecia maglie più larghe»
di Véronique Angeletti
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Venerdì 25 Giugno 2021, 07:10

PESARO - Basta con le previsioni. A fine giugno, la stagione estiva è decisamente entrata nel vivo e non sembra del tutto positiva. I segni sono contrastanti. Da una parte le prenotazioni iniziano a concretizzarsi per il mese di luglio, quello di agosto si conferma il mese della vacanza ma settembre rimane un’incognita. Il primo degli ottimisti è il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Al recente Festival dell’Economia di Trento ha annunciato che le perdite per gli operatori turistici saranno inferiori di almeno un terzo rispetto allo scorso anno. Collega l’andamento dei flussi di turismo alla diffusione del vaccino, all’aumento delle vacanze da parte degli italiani, e forse al ritorno degli stranieri. 

Lo straniero diserta

Un dato comunque è certo: l’estate 2021 nel Pesarese parlerà italiano con l’accento del nord e gli stranieri finora sono pochi, a meno che il green pass dal 1 luglio non diventi il “tana libera tutti”. «In ogni caso la politica italiana deve accelerare – reagisce Davide Ippaso, segretario della Confcommercio Pesaro Urbino – perché chi arriva dopo, sarà penalizzato». Spiega che altre nazioni, più liberiste, si sono già mosse. «In Francia, le persone vaccinate hanno libero accesso al Paese, la Grecia accetta tutti gli stranieri con un test negativo fatto nelle 72 ore precedenti mentre noi pretendiamo entro le 48 ore. Ennesima dimostrazione che le decisioni sono prese senza conoscere il settore, troppo lontane dal mondo reale, come le misure irrazionali e sconclusionate dei Dpcm stanno dimostrando». 

La profilassi

Poi, c’è il problema del secondo vaccino per il turista in villeggiatura. «La politica in generale ha creato tanta confusione e generato un clima d’incertezza – spiega Fabrizio Oliva che guida l’Associazione Albergatori di Pesaro -. Tutto risulta sempre molto fumoso per dare luce ad una politica che a livello centrale non risolve i nostri problemi, anzi crea confusione. Basti pensare che molti italiani chiedono a noi albergatori se devono avere il green pass. Passaporto che serve per chi viaggia fuori Italia, non per i residenti italiani che viaggiano nel proprio Paese». Teme anche il fatto che le Marche non siano ancora organizzate sulle modalità di accoglienza del villeggiante. Anche sul secondo vaccino nelle Marche non si riesce a capire come fare. Nella vicina Romagna già applicano un banale protocollo operativo. Basta presentarsi con il foglio della prima vaccinazione e fa fede il codice a barre». Comunque aiuta – e molto – il fatto che la regione Marche sia zona bianca da questa settimana «e anche il fatto che si prevede di togliere la mascherina – aggiunge Adolfo Ciuccoli, presidente del comparto Turismo per Confesercenti Pesaro e Tour Operator con sede a Fano – ma non risolve il problema dei gruppi». 
Racconta che in un recentissimo incontro con i presidenti dei Circoli Ricreativi Aziendali (Cral) della zona di Torino, target molto interessato alle proposte leisure del Pesarese, le offerte non si sono concretizzate in gite e viaggi.

Tra i vari deterrenti, il costo del pullman che non va diviso fra cinquanta persone ma solo fra trenta, il che fa lievitare le quote. 

Nulla di scontato

«Il successo della stagione 2021 è vero non è scontato – precisa – ma dobbiamo avere fiducia nel piano di vaccinazione, come nel fatto che si potranno togliere le mascherine all’aperto, e anche che, in determinate condizioni, si stiano allentando protocolli finora molto rigidi e poi - conclude - conta più di tutto la voglia di vacanza, di andare in ferie, di uscire dalla propria città». Come stanno dimostrando la crescita delle prenotazioni negli agriturismi «che aumenteranno sicuramente – conferma Claudio Calevi, il direttore Coldiretti Pesaro – con il cambio orario del coprifuoco». 
 

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