Pesaro, due giganti in divisa e un ragazzo:
gli eroi che hanno salvato un 20enne

Pesaro, due giganti in divisa e un ragazzo: gli eroi che hanno salvato un 20enne
di Luigi Benelli
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Domenica 14 Luglio 2019, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 15:16
PESARO - Il valore di un encomio e il valore di una vita. Ieri il sindaco Matteo Ricci ha consegnato i riconoscimenti a Giuseppe Sepede, assistente capo coordinatore, e Vincenzo Ciavarrella, assistente capo,entrambi in servizio alla questura di Pesaro, Squadra Volanti che hanno salvato un giovane di 20 anni deciso a farla finita. Sorrisi e commozione, senso civico e di responsabilità anche per un ragazzo di 17 anni, Filippo Camillini, che ha visto la scena e ha avvisato subito la Questura. Bisogna tornare al 30 giugno alle 20.30 per ricostruire la vicenda. 
«Eravamo in servizio per controlli legati a furti nella zona di Vismara – spiega Ciavarrella - La sala operativa ci ha riferito che c’era una persona sui binari sotto il cavalcaferrovia di Santa Maria delle Fabbrecce. Arrivati sul posto il ragazzo era seduto sul binario con le gambe all’interno. Abbiamo fatto attenzione ad arrivare sul posto senza sirene per non allarmare il ragazzo».
 
«Non avevamo il tempo di programmare il modus operandi, ma abbiamo deciso di arrivare verso di lui da due direzioni opposte per poter evitare la fuga del ragazzo. Abbiamo scavalcato una prima recinzione, poi il filo spinato. Una volta con lui abbiamo cercato di allontanarlo dai binari perché non sapevamo se stesse arrivando un treno, ma il ragazzo non era collaborativo. Lui ci ha detto che eravamo stati bravi ad arrivare prima del mio treno, la prossima volta non ce l’avremmo fatta. Noi gli abbiamo detto di andar via che era pericoloso. E lui rispondeva che era pericoloso solo per noi e non per lui. 
Lo abbiamo quindi preso di peso e poi portato via. Abbiamo contattato il 118 e piano piano lo abbiamo convinto ad andare in ospedale dove abbiamo aspettato lo psichiatra di turno. Il ragazzo nell’attesa ha iniziato ad aprirsi, noi cercavamo di capire i motivi per cui era arrivato a tale gesto. Ma lui si chiudeva e isolava nuovamente. Poi abbiamo cambiato argomento e sono arrivati i primi sorrisi». 
E’ arrivato anche il padre. «Il ragazzo si è chiuso nuovamente, gli abbiamo fatto capire cosa può provare un padre, lo stato di preoccupazione di un genitore, del resto lo siamo anche noi e alla fine si è sciolto in un abbraccio col papà». Sepede ci tiene a lanciare un messaggio. «E’ una bella gratitudine, è emozionante vedere che viene valorizzato il lavoro di tutti i poliziotti. Ma vorrei dedicare un pensiero al ragazzo che abbiamo salvato affinchè possa tornare a sorridere e apprezzare la vita, voglio lanciare un messaggio ai giovani che siano positivi, che si possano aprire e apprezzare la vita. In questi momenti c’è un collega che sta lottando con tutte le sue forze per la vita. Dedico a lui questo encomio». 
Un intervento fondamentale, tutto nato perché un ragazzino di appena 17 anni non si è voltato dall’altra parte, anzi ha segnalato tutto alla questura. «Ero in moto con mio padre, nel posto dietro. Una volta sul ponte di Santa Colomba mi è sembrato di vedere una figura sui binari. Ho chiesto a mio padre di tornare indietro a verificare. E abbiamo avuto la conferma. Così abbiamo allertato subito le forze dell’ordine affinchè potessero intervenire. Questo encomio mi fa molto piacere, in cuor mio so di essere stato importante per salvare questo ragazzo». 
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