Il Drive test va in tilt: arrivano 70 utenti non compresi in lista

Il Drive test va in tilt: arrivano 70 utenti non compresi in lista
Il Drive test va in tilt: arrivano 70 utenti non compresi in lista
di Letizia Francesconi
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Domenica 8 Novembre 2020, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:51

PESARO  - Seduta con sorpresa ieri mattina al Drive test di strada dei Cacciatori: si sono infatti presentati circa 70 utenti più del previsto per un disguido nella comunicazione. Un attimo di smarrimento ma alla fine i kit a disposizione sono stati comunque sufficienti per tutti. Non solo sono stati fatti più tamponi al punto drive, ma è stato anche completato lo screening voluto dal Distretto sanitario su degenti e personale in due delle strutture protette della città: Casa Roverella e Casa Leonardo, a gestione dell’Associazione italiana spastici(Aias). Ora con il rafforzamento e il coordinamento delle unità speciali di medici Usca, a disposizione dei punti drive, sarà più celere per il Distretto di Pesaro arrivare a 400 tamponi complessivi a seduta, accelerando così il tracciamento di positivi e contatti stretti. 

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Al drive, ieri mattina oltre ai 180 test programmati si sono presentati 70 operatori della Cooperativa Labirinto per sottoporsi al test, dopo il caso accertato nei giorni scorsi di un operatore interno alla stessa cooperativa, risultato positivo e attualmente in isolamento.

Per un problema di comunicazione degli operatori del Distretto, il personale della Labirinto non era stato preventivamente registrato e si è messo in coda ai pazienti programmati per i vari percorsi. Nel frattempo altri soggetti non preventivati si sono aggiunti pur non essendo registrati nel corso della mattinata. E’ stato per questo fondamentale il lavoro di squadra e il supporto integrativo proprio dei medici Usca nel gestire il surplus di tamponi.

Resta massima l’attenzione anche all’interno delle strutture residenziali protette, dopo alcuni casi di positività fra gli ospiti. Sono stati tutti sottoposti a tampone i disabili gravi di Casa Leonardo e con loro anche Oss e psicologi in forza alla struttura. Completato ieri anche lo screening a Casa Roverella struttura del Consorzio sociale Santa Colomba, privata-convenzionata. Oltre una ventina, in questo caso, i tamponi eseguiti internamente alla struttura dai sanitari del Distretto e dai medici Usca su degenti, operatori socio sanitari e personale non sanitario. La situazione resta monitorata ma sotto controllo commentano dal Distretto e i due positivi dei giorni scorsi a Casa Roverella, almeno per ora si configurano come un caso isolato. Esiti attesi nelle prossime 48 ore, e non a caso la scelta dei sanitari è stata aspettare quattro giorni prima di eseguire lo screening per non avere come esito un “falso negativo”, correndo il rischio di una possibile diffusione del virus all’interno delle strutture stesse. 

Si rafforza la presenza dei medici di continuità assistenziale a supporto del checkpoint tamponi. «Dal prossimo giovedì – spiega Gregorio Bucci, coordinatore medici Usca Pesaro – saranno presenti tre medici ogni giorno a supporto del Distretto sanitario e nelle giornate dei drive. Su una media che va dai 180 ai 250 tamponi programmati, 50-60 sono i malati sintomatici e il resto sono contatti stretti di positivi e studenti del Percorso scuola, che al momento pesano per un terzo sul totale delle richieste di tampone. 

Il rafforzamento dei medici va proprio in questa direzione concertata con il Dipartimento di Prevenzione di Area vasta 1, velocizzare i tempi e aumentare i tamponi in programma soprattutto sui contatti stretti, altrimenti senza medici in più, non riusciremo a coprire le richieste del territorio da Pesaro a Vallefoglia fino a Gabicce. L’altro problema che si sta profilando nelle ultime settimane e riguarda una scelta che si dovrà prendere con il Dipartimento di Prevenzione sull’uso dei test rapidi antigenici. Al momento parliamo di un utilizzo limitato ai medici del lavoro e dello sport per quei positivi, che stiamo monitorando in squadre e associazioni sportive. In via sperimentale gli stessi test rapidi, si stanno utilizzando anche in alcune Rsa dell’entroterra».

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