Pesaro, revenge porn: 14enne denuncia mediatore culturale per il ricatto osé ma è lei a finire nei guai per il furto del telefono

Denuncia un giovane per il ricatto osé ma è la vittima a finire nei guai per furto
Denuncia un giovane per il ricatto osé ma è la vittima a finire nei guai per furto
di Luigi Benelli
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Martedì 9 Maggio 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 17:04

PESARO  - Denuncia un episodio di revenge porn ma alla fine è la vittima, all’epoca dei fatti minorenne, che finisce nei guai con una segnalazione al tribunale dei minorenni di Ancona per furto. Tutto parte da una foto scattata a seno nudo alla ragazzina per cui il giovane ha iniziato a ricattarla finendo con il coinvolgere anche la famiglia di lei.

Per inquadrare meglio il tutto va detto che il contesto dell’iter giudiziario fa riferimento a un nucleo familiare dello Sri Lanka che a sua volta è finito a processo per tutelare il nome della figlia al centro del tentativo di ricatto. 


Tutto comincia dal capofamiglia cingalese che, trasferitosi a Pesaro, riesce a ottenere il via libera al ricongiungimento con la famiglia rimasta nello Sri Lanka e farla finalmente arrivare in città.

Ma non sapendo parlare italiano e avendo anche difficoltà a destreggiarsi nel nuovo Paese, il capofamiglia si rivolge a un connazionale di 20 anni chiedendogli di fare da mediatore culturale e di affiancare moglie e figli nell’inserimento. Il ventenne avrebbe però finito con il fare avances pesanti alla figlia dell’uomo, una ragazzina di 15 anni, fino a convincerla a farsi mandare sul cellulare una foto a seno scoperto.

La foto


Non appena ricevuto l’immagine, il ragazzo avrebbe però chiesto del denaro: «Se non mi dai i soldi pubblico sui social la foto». Insomma un ricatto a cui la minorenne non voleva cedere. La ragazzina ne ha parlato coi genitori e si è arrivati all’incontro con il 20enne. Non è stato un confronto proficuo: il ragazzo non voleva consegnare il cellulare con la foto incriminata per cancellarla, così gli animi si sono scaldati e i familiari della giovane hanno preso il telefonino. Non era finita. Il connazionale a sua volta ha denunciato tutta la famiglia per lesioni e per il furto di 1500 euro che avrebbe avuto nella giacca da dove hanno preso il telefono. A Pesaro il processo nei confronti dei genitori è stato archiviato, mentre è ancora pendente il caso al tribunale dei minori per la ragazzina. Giovedì verrà discusso, la giovane, oggi maggiorenne, è tutelata dall’avvocatessa Isabella Pasqualini. E in questa attorcigliata storia non manca la beffa finale.

La famiglia voleva denunciare il 20enne per revenge porn, ovvero il ricatto subito per riavere l’immagine della minorenne, punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5000 a 15.000 euro. Ma dopo la denuncia fatta per il furto di cellulare e soldi oggi di quel giovane in città non c’è più traccia, potrebbe essere tornato nel suo paese d’origine, anche se gli strascichi giudiziari continuano. 

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