Parchi, stazione e piazze: bivacchi e degrado sono itineranti in centro, Sos dalle aree fragili

Parchi, stazione e piazze: bivacchi e degrado sono itineranti in centro, Sos dalle aree fragili
Parchi, stazione e piazze: bivacchi e degrado sono itineranti in centro, Sos dalle aree fragili
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 30 Marzo 2022, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 22:31

PESARO - Dal sottopasso dei Cappuccini a piazzale Primo Maggio fino a via Luca Della Robbia, sono queste aree di centro storico, che in questo momento hanno bisogno di più attenzione per la sicurezza e di interventi anti-degrado. Il presidente del quartiere Centro, Luca Storoni, non chiede solo più sorveglianza, ma torna a rilanciare la necessità di coinvolgere i Servizi Sociali e il servizio dell’Unità di Strada. 

Il fenomeno

Il problema non è stanziale né circoscritto a un unico spazio, perché soggetti già conosciuti alle forze dell’ordine, proprio negli ultimi mesi si sono spostati da una zona all’altra.

Dopo l’azione più incisiva delle forze di polizia in piazzale Olivieri fra il Conservatorio e la scuola comunale, gli stessi bivacchi si sono spostati su piazzale Primo Maggio. Lo stesso avviene per lo spaccio: ripulito il parco Miralfiore e con nuova videosorveglianza posta all’ingresso dell’arco, tutta la problematica persiste ma semplicemente ha cambiato zona, estendendosi a tutta la stazione ferroviaria, dal parco della Resistenza, al sottopasso dei Cappuccini fino all’area alle spalle che guarda verso i parcheggi ad uso dei pendolari. 

L’appello

«Sorveglianza e pattugliamenti integrativi sono certamente necessari – entra nel merito Storoni - ma non si può affrontare questo aspetto solo facendo leva sulla repressione. Serve anche il supporto dei residenti con azioni di controllo di vicinato e una progettualità di prevenzione e sensibilizzazione insieme all’Amministrazione. I passaggi delle pattuglie in più fasce orarie della giornata, erano stati chiesti proprio nell’area del piazzale, così come alle spalle di via Della Robbia e nello stesso in piazzale Olivieri. Si è notato che in diversi casi gruppi di giovani o soggetti a rischio, si spostano dopo un certo periodo. Certamente il quartiere Centro si impegnerà a promuovere interventi di pulizia e il ritorno di iniziative e animazione in luoghi sensibili, come il piazzale per tornare a viverli. L’altra azione va portata avanti con i Servizi sociali comunali. 

Lo spazio che manca

Ciò che manca nel quartiere Centro è uno spazio da adibire a centro di aggregazione e ricreativo, sull’esempio di altri quartieri, così come va attivata l’azione dell’Unità di Strada, riproponendo la sperimentazione più che positiva fatta in piazza Redi. Volontari e professionisti in questo caso, che potranno intercettare soggetti o gruppetti, prenderli in carico e inserirli in altri progetti di recupero. Va però costruita un’azione sinergica con una valida alternativa, come un luogo vero e proprio per l’aggregazione, per esempio in collaborazione con il quartiere Porto, dove creare percorsi contro il disagio e altre situazioni borderline. Una sperimentazione analoga era partita da via Della Robbia, che poi la pandemia ha interrotto ma ora è da recuperare, sperando che i progetti delle Unità di Strada vengano finanziati da nuove risorse regionali». 

Le zone

Ora il luogo da attenzionare è piazzale Primo Maggio. Le misure, che in assenza di reato le forze dell’ordine possono perseguire, sono però limitate all’allontanamento temporaneo dal luogo delle segnalazioni. Un intervento di pulizia del verde e migliore decoro urbano, sarà una delle prime azioni dell’Amministrazione, grazie anche al supporto del progetto in partenza dei volontari del verde in centro storico. Infine, sull’altra zona a rischio, fra la stazione ferroviaria e i Cappuccini, la competenza è mista fra i quartieri Pantano e Centro. I consiglieri del quartiere Pantano come Giuseppe Cavallo, sollecitano l’Amministrazione «a espropriare l’area privata di Porta Cappuccina, altrimenti come si può pensare di installare telecamere nei parcheggi al di là della stazione, se non si sta parlando di area pubblica?».

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