Test in ritardo e falsi positivi, polemica aperta: adesso il Comune “scarica” l’Asur

Test in ritardo e falsi positivi, polemica aperta: adesso il Comune “scarica” l’Asur
Test in ritardo e falsi positivi, polemica aperta: adesso il Comune “scarica” l’Asur
di Thomas Delbianco
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Sabato 17 Aprile 2021, 08:45

PESARO  - Falsi positivi a scuola e famiglie in quarantena senza che ce ne fosse bisogno, il Comune “scarica” Asur nello screening a scuola. «Non ci aspettavamo dall’azienda sanitaria tutto questo ritardo negli esiti dei molecolari, ora li paghiamo da soli con un laboratorio privato, risposta in meno di 24 ore», dice il sindaco Matteo Ricci.

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Al termine di cinque giornate di screening negli istituti scolastici, tre giornate nelle scuole medie e due nelle superiori, sono emersi 10 studenti positivi su 3360 ragazzi che si sono sottoposti ai test (1580 studenti delle medie e 1780 delle superiori), con una percentuale dello 0,3%. Il terzo ciclo di screening negli istituti scolastici, che non si è ancora concluso, è stato accompagnato dai disagi e proteste sulle classi di studenti delle medie in quarantena, insieme alle proprie famiglie, per 4-5 giorni a cavallo tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di quella attuale.

I test rapidi avevano fatto emergere 26 studenti presunti positivi, almeno 22 dei quali non sono stati confermati dal molecolare.

Anche una buona parte degli studenti delle superiori del primo giorno di screening hanno avuto esito finale negativo dopo la positività all’antigenico, ma in questo caso il tempo di attesa era già stato ridotto a 24 ore. Ieri, il sindaco e l’assessore alla Salute Mila Della Dora, hanno risposto alle critiche sull’operazione Scuole Sicure, che invece gli amministratori hanno difeso, sostenendo che «grazie agli screening possiamo dire che quelle di Pesaro sono le scuole più sicure d’Italia. Questi 10 positivi se non li avessimo individuati, probabilmente sarebbero diventati 100, anche di più».

Nessuna marcia indietro, ma il caso dei falsi positivi ha spinto il sindaco a puntare il dito su quello che, come ha dichiarato, nel meccanismo non ha funzionato: «Non ci aspettavamo che l’Asur, pur già impegnata nella campagna di vaccinazione e altre operazioni, ci mettesse tutto questo tempo per l’esito dei molecolari. Quando abbiamo visto che nelle medie passavano 4-5 giorni, abbiamo cambiato strada, del resto ormai paghiamo tutto noi, paghiamo i tamponi, i medici, gli infermieri. Ci siamo già rivolti ad un laboratorio privato per i molecolari, che adesso arrivano in 24 ore, anzi dovremmo riuscire ad accorciare i tempi».

Con il nuovo sistema, nel momento in cui emergerà un presunto positivo dal tampone rapido, scatterà la procedure precauzionale per lui e per la famiglia fino all’esito del molecolare, ma senza quarantena per tutta la classe e rispettivi familiari, che invece scatterà nel caso di conferma del tampone molecolare. Vengono difesi dal Comune i tamponi rapidi utilizzati nelle scuole, «siamo molto soddisfatti, sono di ultima generazione quindi sensibili ad altre tipologie di Sars», e rilanciato l’appello agli studenti a partecipare all’operazione. Si va avanti, quindi, non solo per concludere il ciclo, il 20 e 21 aprile, ma anticipando anche un quarto giro, nel mese di maggio, se Regione e Governo non ci ascolteranno. Non è un caso che il ministro Bianchi abbia voluto visionare il protocollo “Scuole Sicure”, costruito in questi mesi insieme alle associazioni che ci hanno aiutato».

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