Serve personale all'ospedale nella morsa Covid, ma su cento operatori in graduatoria rispondono solo in dieci

Serve personale all'ospedale nella morsa Covid, ma su cento operatori in graduatoria rispondono solo in dieci
Serve personale all'ospedale nella morsa Covid, ma su cento operatori in graduatoria rispondono solo in dieci
di Letizia Francesconi
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Martedì 21 Dicembre 2021, 09:26

PESARO - Consegnato ieri al prefetto Tommaso Ricciardi il report presentato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil sullo stato dell’emergenza Covid e del carico sulle strutture ospedaliere di Marche Nord e di Area Vasta 1. Ma all’azienda ospedaliera, si fatica a trovare personale disposto ad aderire a bandi di assunzione urgenti, solo per una durata di tre mesi.

«Il carico attuale sul presidio del San Salvatore è ormai pari al carico che un anno fa aveva il Covid center di Civitanova, e tutto questo senza personale in più - rimarcano a margine dell’incontro i referenti del comparto sanità Vania Sciumbata (Fp Cgil), Alessandro Contadini (Fp Cisl) e Angelo Aucello (Uil Fpl) – non solo il carico di lavoro sui sanitari in forza nei reparti Covid si è moltiplicato, ma si riscontra anche un uso massiccio di istituti contrattuali come pronte disponibilità e reperibilità degli operatori sanitari, a tal punto che ormai da settimane ferie e riposi sono quasi bloccati e anche il turno di riposo salta frequentemente. Se così stanno le cose, si preannuncia una fine e inizio anno davvero complicato». 
La risposta
Sono scaduti venerdì scorso i termini per la presentazione delle domande degli operatori sociosanitari al bando Marche Nord per implementare in via straordinaria il personale. Su 100 missive inoltrate dall’Azienda ospedaliera agli operatori sociosanitari in graduatoria, riferiscono i sindacati del comparto sanità, hanno risposto per ora solo 10 operatori che da ieri hanno preso servizio. Numeri del tutto insufficienti però rispetto all’aumento degli accessi in Pronto soccorso e dei ricoveri oltre ai trasferimenti da altre strutture, se si considera poi che solo fra ottobre-novembre scorsi, 30 sociosanitari hanno lasciato il presidio Marche Nord per la scadenza del contratto ma non prorogato. E oggi scadono anche i termini del secondo bando a termine per la ricerca di infermieri. Senza considerare poi che la palazzina F del San Salvatore riservata al Covid è al completo con 60 posti occupati.
Fronti aperti
Ed ancora c’è il caso aperto e portato all’attenzione del prefetto Ricciardi sulla gestione dell’emergenza in Area Vasta, che non solo ha visto la chiusura del reparto di Psichiatria per 14 posti letto al presidio di Muraglia ma anche l’aumento dei trasferimenti alla struttura di Galantara con l’apertura del quarto modulo con 70 posti Covid occupati.

Posti letto: «Preoccupante resta la carenza di posti letto Covid e non, al presidio Marche Nord – rimarca Vania Sciumbata – una problematica questa che con i rappresentanti confederali Roberto Rossini (Cgil) e Maurizio Andreolini (Cisl) abbiamo portato al tavolo prefettizio. Basti pensare che il reparto Malattie Infettive di Marche Nord è tutto Covid e la Pneumologia pulita non esiste più con posti letto no Covid, che sono pressoché azzerati. Uno dei problemi più seri in assenza di un intervento della Regione è proprio la mancanza di posti di area medica puliti e per contro una pressione in aumento nella gestione dei casi Covid». Parti sociali che si aspettano ora di essere chiamati anche dai sindaci della provincia e dalla Conferenza di Area Vasta, ma finora l’unica risposta alla lettera aperta inviata il 10 dicembre scorso, è arrivata solo dai primi cittadini di Tavullia e Mombaroccio.

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