Altri fantasmi del Covid "ai domiciliari": «Mio marito vaccinato, positivo e dimenticato. Nessuno ci contatta per i tamponi»

Altri fantasmi del Covid "ai domiciliari": «Mio marito vaccinato, positivo e dimenticato. Nessuno ci contatta per i tamponi»
Altri fantasmi del Covid "ai domiciliari": «Mio marito vaccinato, positivo e dimenticato. Nessuno ci contatta per i tamponi»
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Domenica 12 Dicembre 2021, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 09:16

PESARO - Ci sono altri fantasmi del Covid, chiusi in casa in attesa che l’Asur li certifichi con un tampone molecolare. Dopo il caso di una famiglia pesarese costretta agli arresti domiciliari c’è un’altra famiglia con una situazione kafkiana. E’ la signora a testimoniare cosa sta succedendo a lei e ai suoi familiari.

«Da martedì 30 novembre - racconta - mio marito Massimo risulta positivo ad un test antigenico eseguito nello studio del nostro medico di base il quale ha provveduto immediatamente alla segnalazione telematica all’Asur come da prassi.

Il nostro medico ci informa che, vista l’imminente e repentina crescita dei contagi, probabilmente non ci avrebbero chiamato per eseguire il tampone molecolare di conferma, ma soltanto, nei prossimi giorni, per programmare quello di “guarigione”. Mio marito, essendo vaccinato con doppia dose, avrebbe dovuto effettuare un tampone martedì 7 dicembre e se l’esito fosse stato negativo sarebbe potuto rientrare a lavoro, la cosa gli premeva molto ovviamente in quanto essendo un autonomo, “se non lavora nessuno lo paga”. Ad oggi nessuno ancora ci ha mai contatto, io e mia figlia abbiamo scrupolosamente seguito i giorni di quarantena ed eseguito un tampone antigenico negativo al termine dei 7 e 10 giorni. Mentre mio marito dopo ben 3 segnalazioni tramite medico, 3 tramite il numero verde 800936677 e dopo 12 giorni ancora non ha ricevuto nessuna chiamata da parte dell’Asur. Considerando che dalla chiamata al risultato del tampone passerà sicuramente un’altra settimana, sarà costretto a rivolgersi ad un laboratorio privato per un molecolare al costo di 100 euro sperando che questa procedura sia “in regola” visto che nessuno ci ha informato. Oltretutto nei contatti delle 48 ore precedenti di mio marito c’era anche mia madre che, nel frattempo, era rientrata a Foligno. Saputo della positività ha contattato immediatamente il suo medico di base che ha chiamato l’Asur di Pesaro, ma con il nome di mio marito non risultava assolutamente nulla. Di conseguenza, il medico, non ha potuto fare la sua segnalazione di contatto visto che il contatto positivo non esisteva. Un altro dubbio che ci resta è: se mio marito dovesse fare un tampone molecolare negativo privatamente e non risultasse da nessuna parte la sua positività, gli toccherà 

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