Disagi e attese, cresce la rabbia: «Per fare un tampone a pagamento a Marche Nord solo 10 giorni al mese»

Disagi e attese, cresce la rabbia: «Per fare un tampone a pagamento a Marche Nord solo 10 giorni al mese»
Disagi e attese, cresce la rabbia: «Per fare un tampone a pagamento a Marche Nord solo 10 giorni al mese»
di Silvia Sinibaldi
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 07:30

PESARO  - È stata protocollata ieri mattina una istanza d’accesso agli atti, rivolta all’Azienda Marche Nord da parte dell’avvocato Maria Michelina Marsilii. Il legale chiede di poter «conoscere e acquisire copia di documenti, informazioni e dati in capo all’Azienda Ospedaliera dai quali evincere i motivi e i criteri in base ai quali è stato deciso di non effettuare il Servizio Tamponi Covid con continuità consentendo che la prima data utile (dal giorno 6 gennaio 2022) sia il 17 gennaio 2022 e nel mese di gennaio sia effettuato in sole 10 giornate».


Trovandosi lo scorso 6 gennaio nella necessità di effettuare un tampone naso-oro-faringeo attraverso l’applicazione Zerocode, il servizio di prenotazione on line di Marche Nord, l’avvocato Marsilii ha scoperto che sarebbe stato necessario attendere 10 giorni prima di effettuare il tampone. «Ho cercato - scrive - di fare la prenotazione per il Servizio di effettuazione tampone Covid-19 attenendomi alle indicazioni riportate al relativo link: “Zerocoda ti permette di prenotare l’appuntamento per effettuare il tampone naso-oro-faringeo Covid-19 presso il presidio ospedaliero San Salvatore. Il servizio è erogato a pagamento, a carico dell’utente, previa prescrizione in carta libera da parte del medico di medicina generale. Effettuato l’accesso, il 6 gennaio, ho purtroppo dovuto constatare che l’effettuazione tampone Covid-19 (a pagamento) sarebbe stata possibile solo il 17 gennaio e solo nel presidio del San Salvatore. Infatti né a Muraglia nè al Santa Croce è possibile effettuare un tampone. E tenuto conto delle date utili si evidenzia che l’Azienda nel mese di gennaio effettuerà solo 120 tamponi, 12 al giorno e 36 a settimana».
Limitazioni di date e presidi che «non risultano indicate in alcuna parte del sito istituzionale aziendale».


Riflette ancora l’avvocato Marsilii: «Trattandosi di un servizio pubblico essenziale e per di più di vitale importanza in uno stato emergenziale e di diffusione pandemica, questa situazione palesa un comportamento a dir poco deplorevole da parte di chi dovrebbe gestire un’Azienda pubblica garantendo ai cittadini continuità in attività e servizi che possono evitare la progressiva diffusione della pandemia.

Oltre che palesemente contrario ai più elementari principi e doveri di pubblicità e trasparenza sulle attività e sui servizi aziendali, è poi deplorevole che la Direzione aziendale non si sia minimamente curata di avvisare gli utenti, cittadini della Provincia di Pesaro, della non effettuazione di un servizio che, invece, sul sito aziendale appare attivo ed anche enfatizzato. Siamo in presenza di un servizio solo apparente, di facciata, la cui gestione - tanto pubblicizzata quanto carente ed evanescente – non solo appare come “una presa in giro” per i cittadini, ma li costringe anche ad avvalersi di operatori privati che, come ovvio, ne traggono i naturali benefici economici».

Insomma per il legale la situazione evidenzia una carenza di informazioni essenziali per l’accesso a servizi di tutela della salute. Come pure non è dato conoscere ragioni e valutazioni effettuate dai competenti organi aziendali (documentate nei relativi atti) che hanno condotto a questa gestione del servizio.

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