Controllavano le slot machine e intascavano maxi vincite: tre pesaresi incastrati dalla Finanza. Sequestri per 1,2 milioni. Ecco come facevano

Controllavano le slot machine e intascavano maxi vincite: tre pesaresi incastrati dalla Finanza. Sequestri per 1,2 milioni. Ecco come facevano
Controllavano le slot machine e intascavano maxi vincite: tre pesaresi incastrati dalla Finanza. Sequestri per 1,2 milioni. Ecco come facevano
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 20:09

PESARO - Dalla sua abitazione un 37enne di Pesaro controllava  le vincite delle slot machine in tutta Italia attraverso password illecitamente acquisite: un vero e proprio laboratorio informatico illegale con oltre 40 personal computer tra pc portatili e fissi, tutti connessi alla rete, da ciascuno dei quali venivano tenute sostantemente sotto controllo macchine da gioco collocate in diverse regioni italiane. E quando si accorgeva che stava per arrivare una vincita sostanziosa andava sul posto e utilizzava la slot come bancomat, portando a casa cospicue somme. L'uomo però non faceva tutto da solo: con lui operavano un 45enne e un 47enne, anche loro di Pesaro, finiti nelle maglie della Guardia di Finanza.

Controllavano le slot machine e intascavano maxi vincite: incastrati dalla Finanza

Con l'operazione “Easy slot” coordinata dalla direzione distrettuale della Procura di Ancona, i finanzieri del comando provinciale di Pesaro, in collaborazione con personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della direzione giochi, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei tre pesaresi, di cui una in carcere e due agli arresti domiciliari.

Contestualmente è stata data esecuzione al decreto di sequestro preventivo su beni immobili, mobili registrati, conti correnti e conti gioco per un valore di 1,2 milioni di euro. Sono state anche  perquisite quattro abitazioni nel Pesarese per individuare elementi a sostegno delle ipotesi investigative a carico degli indagati. I reati vanno dall'associazione a delinquere, all’abusivo accesso a sistemi informatici, frode informatica e autoriciclaggio, anche avvalendosi di persone al di fuori della regione.

Clonava le password per vincere alle slot machine di mezza Italia

La complessa attività di indagine, è iniziata nel febbraio 2022, con la scoperta del laboratorio informatico dal quale un uomo di 37 anni controllava le vincite delle slot machine in tutta Italia, attraverso password illecitamente acquisite. L’uomo riusciva ad accedere al portale delle più importanti società concessionarie che forniscono macchinette da gioco ai vari locali dislocati in molte parti del territorio nazionale e, riuscendo a conoscere il “fine ciclo” dei vari apparecchi (cioè il momento in cui ci sarebbe stata una vincita), direttamente o ad opera di altri soggetti alle “sue dipendenze”, si recava sul posto ed utilizzava le slot machine come veri e propri bancomat.

In soffitta un laboratorio con 40 computer che controllavano le slot

Nel proprio domicilio, in soffitta, erano stati individuati oltre 40 personal computer tra pc portatili e fissi, tutti connessi alla rete, da ciascuno dei quali venivano controllate le slot machine collocate in diverse regioni d’Italia.

Tutto il materiale, opportunamente catalogato e cautelato, con l’ausilio di consulente tecnico informatico, era stato sottoposto a sequestro, unitamente agli smartphone in uso all’uomo, anch’essi utilizzati per la perpetrazione delle attività illecite. La prosecuzione delle attività investigative ha consentito di delineare il ruolo di un’associazione a delinquere per accesso abusivo a sistemi informatici, frode informatica, autoriciclaggio.

Una «continuità e sistematicità di condotte illecite - a parere del giudice per le indagini preliminari - che nemmeno la conoscenza del procedimento penale, nè i sequestri operati hanno indotto i responsabili a cessare l'attività»- Per questo motivo sussistendo un «rilevantissimo pericolo di reiterazione delle condotte», sono state richieste ed ottenute le misure cautelari  nei confronti dei tre indagati.

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