PESARO - «Elezioni 2024, se i Cinque Stelle, i Verdi o altre forze civiche proporranno un proprio candidato, non escludo primarie di coalizione». Non ci sono solo i due nomi, Andrea Biancani e Daniele Vimini, che il sindaco Matteo Ricci ha lanciato come possibili candidati per il centrosinistra alle amministrative 2024, pur premettendo che «la decisione verrà presa dalla squadra».
Larga base è il leit motiv
Ma ha anche aperto le porte a primarie di coalizione nel caso i candidati arriveranno anche dalle liste alleate al Pd: «I Cinque Stelle, i Verdi, o le forze civiche vorranno mettere il proprio candidato? Bene.
Cosa farà da grande
In vista del 2024 il Pd deve continuare a fare un’opposizione forte e netta, per apparire come un’alternativa di Governo. In questa fase così precaria è difficile programmare il futuro, in questo momento sto lavorando ad un nuovo libro, che parlerà di “pane e politica”, il mio viaggio nella provincia italiana. Avrà la prefazione di Veltroni». Sul terzo mandato ai sindaci: «Non credo ci sia possibilità, la Meloni pensa che favorirebbe il centrosinistra. Dieci anni sono sufficienti, un buon amministratore non deve avere l’ansia di voler fare tutto lui, ma deve pensare a lasciare una bella eredità». Dalla politica, nel corso della serata per i nove anni da sindaco, Ricci si è poi spostato sulla sanità: «La destra ha vinto le elezioni due anni e mezzo fa in Regione dicendo che la sanità faceva schifo. I cittadini pensano che in questi due anni e mezzo la sanità nella nostra provincia è migliorata o peggiorata? Le liste d’attesa sono più lunghe o corte? Non c’è nemmeno più il Cup.
Il bilancio che non si vuole fare
I cittadini oggi penso siano meno soddisfatti. Qualcuno è in grado di fare un bilancio sulla Regione dopo due anni e mezzo di mandato? Il nuovo ospedale di Muraglia - continua Ricci - ci consente di avere un unico ospedale moderno a Muraglia. Non aver fatto un ospedale unico è stato un problema più che altro per Fano, noi un ospedale nuovo lo abbiamo portato a casa. La gente non riesce a comprendere cosa significhi aver eliminato l’azienda ospedaliera. Il Pd si muove, ma la città non si muove, i medici non si muovono. Con la nuova direttrice speriamo che ci possa essere un clima più democratico, senza la paura per i medici di essere cacciati o penalizzati nel lavoro che fanno».