Bordoni saluta e va alla guida della Cna regionale: «Anni di tempesta perfetta: chi ha resistito adesso vola»

La conferenza della Cna al cantiere Navale Rossini
La conferenza della Cna al cantiere Navale Rossini
di Thomas Delbianco
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Domenica 1 Gennaio 2023, 14:49

PESARO «Dieci anni di tempesta perfetta, gli imprenditori usciti dalla selezione hanno anticorpi per affrontare tutto. Se finiranno le emergenze, le imprese di questo territorio potranno spiccare il volo. Non ci sono più alibi per la politica: infrastrutture da terzo mondo che vanno sanate e non si commetta il delitto perfetto, i soldi del Pnrr vanno spesi fino all’ultimo centesimo».  


Il decennio


Moreno Bordoni si affaccia alla segreteria regionale della Cna, ruolo per il quale è stato appena eletto, «con grande entusiasmo. Nella conferenza di fine anno, l’ultima dopo dieci anni alla guida dell’associazione provinciale, ringrazia la stampa locale, «anni senza mai una polemica, segno del rispetto reciproco», e suona la carica a tutti gli imprenditori e artigiani del territorio per un 2023 di ripartenza, dopo le difficoltà dell’ultimo anno. E lo fa dal Cantiere Navale Rossini, luogo simbolico di un’economia locale che funziona su scala internazionale, in compagnia del presidente provinciale Cna Michele Matteucci e Lucia Sgarzini, direttore Confidi Unico sede di Pesaro, alla presenza anche dei consiglieri regionali Nicola Baiocchi e Andrea Biancani, del vicesindaco Daniele Vimini, di una rappresentanza regionale dell’associazione, del direttore del Cantiere Alfonso Postorino.


Le previsioni


«Gli ultimi 10 anni dovevano essere quelli della ripresa, ma siamo entrati in un limbo, in una tempesta perfetta. La crisi economica, e nell’ultimo anno in pochi mesi ci siamo trovati in una guerra strutturale uno dei mercati più importanti a livello mondiale, quello cinese, è ancora bloccato dalla pandemia, le materie prime non si trovano e laddove si trovano, ci sono speculazioni e prezzi incredibili - è il quadro dipinto da Bordoni, che prosegue - Il caro-bollette ha aumentato inflazione e costo del denaro, nel nostro territorio non ci siamo fatti mancare nulla, con l’evento sismico e l’alluvione. Questa situazione genera incertezza negli imprenditori. Ma voglio vedere anche il bicchiere mezzo pieno: negli anni questa situazione ha portato ad una selezione con imprenditori che sono all’altezza nel governare i mercati internazionali, non a caso l’export nonostante tutto cresce del 23% in un anno a livello regionale e del 19% in provincia.

C’è un imprenditore ogni 9 cittadini, segno che il tessuto è vivo e pronto a rilanciarsi. Basterebbe trovare qualche soluzione strutturale - continuaBordoni - per ridurre il caro-energia e potremmo rendere la crescita importante. Se poi terminasse l’evento bellico e se la pandemia tornasse alla normalità, i nostri imprenditori hanno dimostrato che davvero potrebbero fare grandi cose. La Cna è pronta a dare la rotta, perchè nei momenti bui gli imprenditori hanno bisogno di una luce». 


Il messaggio


Bordoni lancia un messaggio diretto alla politica: «A mio avviso la politica nella nostra regione non ha più alibi, su due temi fondamentali. Non voglio assistere al delitto perfetto, che sarebbe quello di lasciare lì i soldi del Pnrr senza utilizzarli. Poi la Fano-Grosseto eterna incompiuta, avevo i pantaloncini corti quando ho iniziato a sentirne parlare. E ancora l’arretramento della ferrovia, che deve avere una visione regionale, incredibile che ancora non ci sia la terza corsia in tutte le Marche, i collegamenti est-ovest carenti, insomma le infrastrutture sono da ter. Monitoreremo i lavori regionali e a livello nazionale in tutti tavoli con il Governo. Infine c’è bisogno di un’ulteriroe spinta per le infrastrutture immateriali, ci sono punti nella provincia nei quali non prende nemmeno il cellulare, storture che gli imprenditori non possono accettare». 


Non sussidi ma strumenti


Il presidente Cna Matteucci rileva che «chi ha resistito finora è stato bravo. Le nostre aziende hanno bisogno di vivere in un tessuto favorevole, nel momento in cui togliamo le condizioni esterne strutturali possono rilanciarsi. Le aziende non hanno bisogno di sussidi ed assistenzialismo, ma cercare di creare un ambiente favorevole alla proliferazione aziendale e cercare di sviluppare le condizioni di lavoro dell’azienda stessa». Per Vimini «il 2023 sarà un anno impegnativo, non sarà un anno facile, ma sarà decisivo per il nostro territorio, per la situazione che stiamo vivendo, a cavallo tra l’entusiasmo e l’euforia, che dobbiamo mantenere rispetto alle prospettive di tanto lavoro che dovranno essere messe a terra. Ci prepariamo al 2024, anno della Capitale della Cultura e abbiamo individuato tre assi: patrimonio, sostenibilità, tecnologia». 

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