Pesaro, la Città della Musica in lacrime per Vittorio Gennari: si è spento il signore del sax e del jazz

Pesaro, la Città della Musica in lacrime per Vittorio Gennari: si è spento il signore del sax e del jazz
Pesaro, la Città della Musica in lacrime per Vittorio Gennari: si è spento il signore del sax e del jazz
di Elisabetta Marsigli
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Lunedì 27 Luglio 2020, 09:23

PESARO - La Città della Musica, deve dare l’addio ad un altro dei suoi esponenti di maggior prestigio: è scomparso ieri, all’età di 88 anni, Vittorio Gennari, grande sassofonista pesarese, docente del Conservatorio, a causa di una malattia che lo ha colpito in questi ultimi mesi. Una figura di grande rilievo artistico a cui era stata intestata (nel 2015) una delle due sale della sede del Pesaro jazz Club al mercato ortofrutticolo. 

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Vittorio iniziò giovanissimo a suonare il clarinetto, ricevendo dal fratello musicista le nozioni di base sulla musica e sullo strumento. A quindici anni suonava già nelle dance band della zona.
 
L’incontro con il jazz avvenne molto dopo. Giacomo Dominici e il Pesaro jazz club si stringono intorno al dolore della famiglia: «Un riferimento per tutti noi musicisti, ma anche una grande persona che ha donato tanto impegno energia e passione alla musica jazz, fino a farle ottenere un riconoscimento in città. Prezioso trascinatore che sapeva smuovere ognuno di noi con grande energia e vitalità, anche dal punto di vista umano». «Nel suo modo di suonare il jazz c’è qualche cosa di molto antico e allo stesso tempo moderno, oggi abbastanza inconsueto, che si estrinseca nelle sue capacità narrative: i suoi soli raccontano una storia, attraverso la poesia», scriveva Sergio Veschi all’epoca del cd “The sound”. «Poco fa parlavo di Vittorio proprio con Sergio Veschi. - racconta il pianista Roberto Bachi che con Gennari ha realizzato 4 cd per la Red Records - Nel ricordarlo, con particolare affetto, Sergio mi raccontava della fortuna di averlo ascoltato a Pesaro, di quanto gli sia piaciuto e dell’intuito di proporgli di incidere “The Sound” per la Red Records, assieme a me, Massimiliano Tonelli e Joe Pagnoni. Seguirono altri tre dischi. Sergio mi ha anche parlato della stima che riponeva in Vittorio Gennari, al punto di paragonarlo come grandezza a Bobby Watson, dicendo sì che erano diversi ma della stessa profondità artistica. Vittorio non poteva avere apprezzamento più bello e io sono felice per lui». 
Il ricordo di Ricci e Vimini: «La città della musica perde un grande sassofonista. Con la sua arte ha incantato e affascinato tutti, trasmettendo ovunque grandi emozioni. Con orgoglio gli abbiamo dedicato una sala nella sede del Pesaro Jazz Club. Un musicista di grande onestà e umanità, protagonista in Italia e all’estero. Il ricordo dei suoi concerti memorabili risuonerà sempre nel cortile di Palazzo Ricci. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore. Senza artisti come lui la stessa cultura jazz e blues del nostro territorio non avrebbe avuto la stessa forza e lo stesso sviluppo. Mancherà a tutti i suoi amici, musicisti e compagni di strada, di più generazioni».
La commozione
«Un’amicizia vera e sincera mi legava a Vittorio Gennari, - racconta commosso Andrea Biancani - Nel 2012 avevamo fatto una grande festa nel cortile di Palazzo Ricci, per i suoi 80 anni. Il cortile è stato per anni (dal 2007 al 2012) il punto di riferimento del Jazz per tutto il territorio provinciale e nazionale, grazie all’ottimo rapporto che avevo con Adriano Pedini e Giacomo Dominici e lo stesso Vittorio, sono stati anni memorabili: quando suonava lui, il cortile era sempre pieno». 

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