Choc per la giudice Francesca Ercolini: il marito rientra a casa e la trova morta

Choc per il giudice Francesca Ercolini: il marito rientra a casa e la trova morta
Choc per il giudice Francesca Ercolini: il marito rientra a casa e la trova morta
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Martedì 27 Dicembre 2022, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 12:28

PESARO  - Uno choc ieri mattina la morte improvvisa del magistrato Francesca Ercolini. Aveva 51 anni ed era presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Ancona. A trovare la donna, senza più vita, il marito rientrando insieme al figlio a casa, in un’abitazione a schiera in viale Zara, zona mare. Era da poco passato mezzogiorno di Santo Stefano, quel mezzogiorno destinato a scandire i giorni tra prima e dopo. 

Incredulità


Il prima della festa impigrita dai riti natalizi, della passeggiata in centro, del ritorno per il pranzo e il dopo dell’incredulità, dell’allarme, dell’arrivo dei soccorsi.

Sono giunti gli agenti della squadra volante, il magistrato di turno, e poi ancora altri familiari e gli amici più stretti. E prima ancora della fiumana di dolore che tracima, è stato il trauma della scoperta a segnare mentre attorno tutto si mutava in concitazione irreale e sospesa. Una notizia che ha schiaffeggiato Pesaro e Ancona: fino a sera si sono susseguite le telefonate attonite e sbigottite di chi chiedeva, sconvolto, se fosse tutto vero. Uno choc per il mondo della magistratura ma anche per il mondo forense, due mondi intrinsecamente legati. 


Gli accertamenti


Per Francesca Ercolini non solo sul piano professionale ma anche su quello personale. Il marito è l’avvocato Lorenzo Ruggeri, conosciutissimo nell’ambito legale e nel settore dell’associazionismo. E’ stato lui a trovare la moglie morta e a chiedere aiuto. Poco prima era uscito con il figlio, l’avevano visto passeggiare in centro, lungo via Rossini. E solo il giorno prima in tanti avevano salutato la coppia in chiesa per Natale. Anche ad Ancona la notizia è rimbalzata rapidamente. Molti colleghi avevano incrociato Francesca Ercolini appena pochi giorni fa, giovedì scorso. Sorrideva e chiacchierava al brindisi prenatalizio.

Altri ancora l’avevano incontrata ai colloqui scolastici. Sempre gentile e disponibile. «Una grazia innata - ricorda un’avvocata - non ci posso credere, mi sento come se qualcuno mi avesse colpita e tramortita». Era originaria di Campobasso e prima di essere trasferita al Tribunale dorico, era stata giudice a Pesaro. Si era occupata di cause ostiche e complesse, tra cui anche il crac della vecchia Banca Marche. «Professionista ineccepibile e preparata, oggi siamo tutti sconvolti» fa eco un collega. L’autorità giudiziaria disporrà accertamenti sulle cause del decesso.

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