Fine del tira e molla, il Comune "caccia" la Pia Unione dalla Chiesa del Carmine: «Riconsegnate le chiavi»

Fine del tira e molla, il Comune "caccia" la Pia Unione dalla Chiesa del Carmine: «Riconsegnate le chiaavi»
Fine del tira e molla, il Comune "caccia" la Pia Unione dalla Chiesa del Carmine: «Riconsegnate le chiaavi»
di Thomas Delbianco
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Domenica 24 Aprile 2022, 08:25

PESARO - Chiesa del Carmine, il Comune di Pesaro rescinde la convenzione con la Pia Unione e ora passa alle maniere forti: «Dal 16 giugno sarà a disposizione della Curia per le funzioni religiose, l’associazione consegni subito copia delle chiavi per entrare in chiesa e nella sacrestia». Siamo alla fine del rapporto tra il Comune e la Pia Unione del Carmine, che si insediò nel Santuario agli inizi del 19esimo secolo.

Rapporto normato di recente dalla convenzione del 2019, per il comodato gratuito all’associazione Pia Unione del Carmine, dell’immobile per la gestione del patrimonio artistico e storico di proprietà comunale, già assegnato in custodia e cura alla chiesa Rettoriale, anche mediante attività a rilevanza culturale e sociale.

Il tira e molla

Nell’ultimo anno c’è stato un continuo tira e molla su quella convenzione. L’arcidiocesi nella scorsa estate ha chiesto, ma in realtà già lo aveva fatto dall’autunno 2020, al Comune di invalidare la convenzione, per poter provvedere alle modalità di svolgimento del culto religioso. Richiesta respinta, mantenendo in un primo momento salda la convenzione. Pochi mesi fa una commissione comunale nella quale si è fatto sentire nuovamente il pressing dell’arcidiocesi per riuscire a disporre delle chiavi della chiesa di Corso XI Settembre, e i primi segnali di apertura da parte dell’ente comunale.
Ora la rottura definitiva con la Pia Unione del Carmine. La notizia, che rappresenta senza dubbio un passaggio storico per la città, visti i secoli di storia che legano la Pia Unione alla Chiesa del Carmine, arriva dalla determina firmata subito dopo Pasqua dal dirigente dei Servizi Civici partecipazione e promozione del territorio Gianni Galdenzi.
Il dirigente attuando l’indirizzo politico espresso con una delibera di giunta di due mesi fa, dispone la revoca della determinazione dirigenziale del 25 settembre 2019 e conseguentemente il recesso dalla convenzione sottoscritta il primo ottobre dello stesso anno tra il Comune di Pesaro e l’Associazione Pia Unione della Beata Vergine del Carmine.

Aggiunge il dirigente nell’atto: «Quanto disposto (recesso della convenzione, ndr) abbia decorrenza dal 16 giugno 2022 al fine di permettere al Comune l’adozione degli atti idonei a regolamentare la fruizione dell’edificio di culto per consentire all’Autorità ecclesiastica l’autonomo esercizio delle proprie funzioni religiose; la gestione del proprio patrimonio artistico e storico e la sua conseguente conservazione e valorizzazione senza soluzione di continuità e senza pregiudizio economico; intimare alla Pia Unione la consegna immediata di copia delle chiavi di accesso alla Chiesa e alla sacrestia». 

La lunga storia

Centrale, al momento della sottoscrizione della convenzione, era stata la figura di don Giuseppe Scarpetti, che rivestiva le cariche di Rettore della Rettoria, costituita nel 1999 la quale opera pastoralmente, sotto l’egida dell’Arcidiocesi, con l’Unione pastorale del centro storico. E delegato dal Consiglio dell’Associazione, di cui era membro, per la sottoscrizione della Convenzione, oltre che custode dei beni mobili e immobili dati in concessione. «A seguito del decesso di don Giuseppe Scarpetti - ripercorre le ultime vicende il dirigente Galdenzi - il vicario don Stefano Brizzi, nuovo Rettore della Rettoria della chiesa del Carmine, rappresentava all’Amministrazione con nota del 19 novembre 2020, l’impossibilità di utilizzo della Chiesa in parola a fini di culto sia da parte dell’Arcidiocesi sia da parte della Rettoria, anche in ragione della mancata consegna della chiave di accesso. 

Il silenzio

Nonostante i reiterati inviti del Comune alle parti di addivenire ad una composizione e disciplina dei rispettivi interessi, permane una situazione di insanabile conflittualità tra le parti, tanto che a fronte di una totale indisponibilità della Pia Unione di consegnare le chiavi di accesso alla Chiesa e alla Sagrestia all’Arcidiocesi, per il tramite del Comune, quest’ultima ha manifestato l’intenzione di chiudere la chiesa al culto». Ora la fine di questo rapporto turbolento e della convenzione. 
 

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