Pesaro, la Cassazione conferma
la confisca del Leonardo conteso

Il quadro conteso
Il quadro conteso
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Venerdì 24 Febbraio 2017, 15:40
PESARO – L’infinita storia del “Leonardo conteso” si arricchisce di un nuovo capitolo. È confermata la confisca del dipinto raffigurante Isabella d'Este attribuito a Leonardo, trasferito in Svizzera senza licenza e quindi illegalmente.
È la Cassazione a dire l'ultima parola su una querelle che dura già da un paio d'anni, da quando il ritratto era stato sequestrato dalla Guardia di finanza e dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Pesaro. La Suprema Corte ha respinto il ricorso della proprietaria, la signora Emidia Cecchini, che chiedeva di rientrarne in possesso.

Lo si legge nella sentenza depositata oggi e relativa all'udienza del 14 febbraio. I giudici rimarcano come la legge - il Codice dei beni culturali e del paesaggi - preveda «la confisca obbligatoria dei beni oggetto dei beni oggetto della condotto illecita, salvo che appartengano a persona estranee al reato». E in questo caso, la ricorrente non può essere considerata tale, «dal momento che risulta coindagata» proprio per l'esportazione illecita. Risulta per questo «allo stato irrilevante che la Cecchini sia la proprietaria del quadro in questione». La decisione interviene così nel conflitto, che si era profilato nelle ultime settimane, con la decisione dell'autorità giudiziaria Svizzera. A fine gennaio, il tribunale di Bellinzona aveva, infatti, posto il veto alla consegna alle autorità italiane del dipinto, che si trova in un caveau di una banca di Lugano. In quel caso, i giudici elvetici avevano accolto il ricorso della Cecchini che si opponeva al trasferimento in Italia, con la motivazione che la confisca non fosse ancora esecutiva.
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