Per Ale è di nuovo incubo casa
Annullato il contratto d'affitto

Alessandro Moneti
Alessandro Moneti
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 5 Giugno 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:04

PESARO - Di nuovo senza casa Alessandro e la famiglia Moneti, per il momento accampati da una zia in attesa della sistemazione definitiva in affitto. A sorpresa si è tirata indietro la lontana parente di 84 anni che ha firmato il contratto con i genitori del giovane agricoltore disabile per dare loro alloggio, a partire dal 1º giugno, nel suo appartamento nel quartiere di Loreto. Locazione nero su bianco sottoscritta in un’agenzia immobiliare di Montecchio che è saltata in aria con avvocati messi da entrambe le parti, diffide e richieste di danni. 


Dopo la storia infinita dello sgombero dell’appartamento confiscato e venduto all’asta di Soria, insomma, per il ragazzo disabile, 26 anni, le sventure legate alle quattro mura non si placano.

Nell’abitazione presa in affitto Giuseppe Moneti, il papà di Alessandro, aveva già sistemato parte dei mobili insieme agli scatoloni dei vestiti, accatastati nel garage, e stava per mandare gli operai ad effettuare i lavori di adattamento alle esigenze del ragazzo in carrozzina, dagli scivoli all’ingresso fino agli ausili in bagno.


Interventi autorizzati


Interventi autorizzati dalla proprietaria già dal 15 maggio. Inoltre i servizi sociali del Comune, che sostengono il disabile con un aiuto economico, hanno già erogato alla famiglia 2.400 euro per pagare le due mensilità di caparra e il primo affitto di 800 euro a giugno. Tutto già pagato regolarmente.


«Il 31 maggio l’anziana ha chiamato il 113 per denunciare che avevamo messo abusivamente dei mobili dentro casa sua - racconta Alessandro Moneti -. Sono successe cose da non credere. Mio padre quindi si è recato con il nostro regolare contratto d’affitto registrato dalle assistenti sociali del Comune, dal Prefetto e dal Questore come prova che legalmente abbiamo il diritto di entrare nell’abitazione. Prima eravamo noi in torto perché dovevamo lasciare la casa assegnata a una nuova proprietaria, mentre adesso non possiamo entrare in un alloggio che ci spetta regolarmente. L’anziana ci ha fatto scrivere dal suo avvocato e noi abbiamo dovuto per forza rispondere per vie legali. Lunedì (oggi, ndr) il nostro consulente di Milano Domenico Musicco, che segue la causa civile per il risarcimento dei danni causati dal pirata della strada, sarà in città per la seconda udienza di martedì e ci assisterà anche da questo punto di vista». 


Non sono chiari i motivi che hanno spinto l’ottantenne a fare dietrofront: «Sta accampando scuse, addirittura sostiene che non era consapevole al momento della firma della locazione - spiega Musicco -, la signora dice che non aveva capito di che cosa si trattasse. Quindi abbiamo chiesto la restituzione di caparra, affitto e mobili chiusi in garage. E in più stiamo valutando la possibilità di esigere anche un risarcimento per gli inconvenienti causati dal mancato rispetto delle scadenze. Una nuova vertenza immobiliare, ma questa volta per fortuna Alessandro non rischia di rimanere in mezzo a una strada, anche se la casa della zia al parco Miralfiore non è adatta. Vivono come degli accampati, non c’è neppure la doccia».


Nuova udienza per l’incidente


Intanto domani alle 10 è in programma in Tribunale la seconda udienza della causa civile tra la famiglia Moneti e il Fondo di garanzia per le vittime della strada di Roma, rappresentato da Allianz assicurazioni Pesaro, chiamato a risarcire il disabile sulla base di quanto dichiarato il 18 maggio dal testimone che ha visto il pirata della strada urtare con un fuoristrada scuro lo scooter di Alessandro. Erano circa le 4 del mattino, poco prima dell’alba del 25 maggio 2014, davanti alla cancellata di una rimessa in via Gradara all’angolo con via Cagli.


La testimonianza


«Il racconto del cinquantenne di Caserta che lavora come rappresentante di mobili anche a Pesaro - racconta l’avvocato Musicco - è stato considerato attendibile dal giudice, che ha disposto la perizia medico legale nominando come consulente il dottor Goffredo Braccini che martedì giurerà e assumerà l’incarico. Si tratta del Ctu, il consulente tecnico d’ufficio, mentre noi e l’assicurazione nomineremo i nostri Ctp delle parti». Quella notte il mobiliere stava tornando da una cena di lavoro che si era protratta più del dovuto, è passato in via Gradara per imboccare l’autostrada verso sud quando si è ritrovato dietro il motorino di Alessandro, all’improvviso il ragazzo è stato urtato da un’auto contromano che l’ha scaraventato contro il cancello di un’azienda del posto. Il testimone si è fermato, ha visto che l’investitore stava scendendo, quindi, siccome era già molto in ritardo, è ripartito sicuro che i soccorsi sarebbero stati allertati.


«Dopo otto anni - conclude Musicco -, avendo letto un articolo sul dramma del disabile, ha deciso di farsi avanti perché si è sentito in colpa. Conoscendo lo zio di Alessandro, ha deciso di testimoniare. Il suo racconto, insieme ai filmati delle telecamere della ditta, ha completato il quadro e ridato speranza ai Moneti di ottenere il giusto risarcimento». 
 

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