Caro bollette, l’appello del gestore di Sport Village, Sebastianelli, al Comune: «Piscina, troppi costi si rischia di chiudere la vasca olimpionica»

Caro bollette, l’appello del gestore di Sport Village, Sebastianelli, al Comune: «Piscina, troppi costi si rischia di chiudere la vasca olimpionica»
Caro bollette, l’appello del gestore di Sport Village, Sebastianelli, al Comune: «Piscina, troppi costi si rischia di chiudere la vasca olimpionica»
di Letizia Francesconi
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Venerdì 3 Giugno 2022, 06:00

PESARO  - Piscine con l’acqua alla gola e purtroppo non è un semplice modo dire. Dopo la mazzata del Covid e del caro bollette restano gli strascichi. E tanti. Da una parte c’è l’entusiasmo dei frequentatori che hanno ripreso e riprenderanno (numerosi i corsi estivi già partiti o in partenza) e che hanno accettato anche i ritocchi necessari alle tariffe, dall’altra resta ancora il problema dei costi energetici con un susseguirsi di bollette, anche le ultime, ancora alte e che non permettono di sanare il pregresso già accumulato e parzialmente rateizzato.

L’arrivo della stagione estiva con gli impianti che smontano la copertura invernale per dar via a sport, corsi ed eventi acquatici all’aperto, non basta dunque per coprire o meglio per riportare in equilibrio i conti economici degli impianti natatori del territorio. 


I gestori degli impianti più importanti come il polo natatorio Berti del Parco della Pace e Dini Salvalai di Fano, sono costantemente in dialogo con Comune, società partecipate e Regione, alla ricerca di soluzioni concrete che permettano alle piscine di traghettare questo difficile periodo per arrivare a settembre, evitando la chiusura parziale di vasche o la riduzione di servizi. «La data simbolo per noi gestori aderenti Fin (Federazione italiana nuoto) – anticipa Andrea Sebastianelli, gestore della piscina olimpionica Parco della Pace frequentatissima dai pesaresi - è il 15 giugno prossimo.

Una data spartiacque, quando dovremo decidere che direzione intraprendere con o senza contributi e aiuti da Comuni e Regione. E cioè se portare avanti azioni di protesta e sensibilizzazione verso enti e istituzioni, ma fiduciosi che nel frattempo i Comuni stessi, che sono proprietari degli impianti, riescano a trovare quelle soluzioni tali da consentirci di rimanere aperti». Il conto: è ancora salato, dopo la prima vera stangata di gennaio-febbraio scorsi, il costo sostenuto dai gestori per energia e acqua. 


«La bolletta energetica di marzo scorso – osserva, numeri alla mano, Sebastianelli – si aggira intorno ai 77-78 mila euro e l’ultima appena ricevuta per il mese di aprile si è fermata intorno ai 56 mila euro mensili. Ma in 7 mesi, l’impianto Berti di proprietà comunale, è arrivato a spendere qualcosa come 430-450 mila euro solo per il costo dell’energia, contro una spesa intorno ai 150 mila euro o qualcosa in più dello stesso periodo 2021, pre-inflazione e pre-crisi Ucraina».

I servizi: oggi Sport Village così come l’impianto natatorio di Fano e altre piscine in tutte le Marche, hanno finalmente “scoperto” i propri spazi al chiuso per fare nuoto libero agonistico o attività di acqua fitness per tutte le età. Al polo del Parco della Pace dal 20 maggio si nuota e si praticano attività anche all’aperto nella vasca da 50 metri. Non si è ancora ritornati al periodo pre-Covid ma l’afflusso c’è, e il polo sta lavorando quasi al 90 per cento delle proprie potenzialità. Eppure rilancia il gestore, dal 31 marzo con la fine dello stato di emergenza ad oggi, sembra che Regione ed ente locali si siano dimenticati del nodo piscine. O, meglio, il caro bollette e il debito cumulato da mesi, sta pesando soprattutto sugli impianti natatori rispetto allo sport in genere o alle palestre, senza che sia stato previsto finora alcun plafond extra. L’impegno: a raccogliere il grido di aiuto del gestore di una piscina come il Parco della Pace, l’unica olimpionica della regione, è l’assessorato comunale allo Sport Mila della Dora. Nell’ultimo incontro tra Sport Village e Comune era stata anche paventata dall’ente locale dal prossimo settembre anche la chiusura della vasca da 50 metri per la stagione autunno-inverno, in assenza di risorse extra da cui attingere. Al no della società, ecco le proposte alternative al vaglio.


«Sono fiducioso che sindaco e assessore trovino la giusta soluzione – conclude Sebastianelli – la proposta della nostra società già inoltrata, prevede che il Comune, ente proprietario, si accolli almeno l’extra costo delle bollette di luce e gas da ottobre ad aprile, non rateizzate, fino a quando non si regolarizzerà il mercato. Sport Village per evitare la chiusura della vasca olimpionica, che produrrebbe un danno economico e un disservizio importante, si impegnerebbe a sua volta a corrispondere al Comune l’importo previsto dal piano economico-finanziario alla base del contratto di gestione fra noi e la proprietà, fermo al pre-crisi Ucraina, e per un importo compreso fra i 250-300 mila euro all’anno da corrispondere. Attendiamo a breve sviluppi e risposte».

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