Laboratorio di biosicurezza, le rassicurazioni di Caputo: «Niente sperimentazioni in vivo»

L’intervento di Vincenzo Caputo direttore dell’Istituto Zooprofilattico
L’intervento di Vincenzo Caputo direttore dell’Istituto Zooprofilattico
di Luigi Benelli
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 18:08

PESARO  - Laboratorio di Biosicurezza, in commissione i chiarimenti di Vincenzo Caputo, direttore dell’Istituto Zooprofilattico. Ieri la riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Controllo Atti, alla quale hanno partecipato anche una delegazione del comitato contrario alla realizzazione, il Quartiere Cinque, Giorgio Filipponi del servizio prevenzione veterinario della Regione, La Lupus in fabula. Dopo i dubbi sollevati dai residenti che si sono riuniti in un comitato, stanno raccogliendo firme e pensano anche a un esposto, ieri il direttore ha fatto chiarezza. 

 
I timori


La preoccupazione deriva dal fatto che la delibera recita la possibilità di creare un laboratorio di sicurezza BSl3 in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni in vivo e in vitro di agenti virali, definiti dal comitato «pericolosi per l’uomo e gli animali».

La struttura sarà collocata tra via Furiassi e via Grande Torino e occuperà una superficie di oltre 15 mila metri quadrati. Michele Gambini (Pd), presidente della commissione Ambiente ha rilevato a margine dell’incontro: «E’ stato confermato in una sede ufficiale che l’intenzione non è quella di creare un laboratorio in cui si fa sperimentazione. Sarà un servizio di confinamento di animali di piccola taglia colti da malattie con un livello di sicurezza alto per svolgere al meglio le analisi. Il direttore Caputo, nella massima trasparenza, ha anche proposto di rendere partecipata la fase progettuale».


Il clima è stato disteso, ma i residenti e il comitato hanno posto vari interrogativi anche in ordine agli odori. Ma il direttore ha risposto che si tratterà di un laboratorio a emissioni zero con aria filtrata. In sostanza non ci saranno animali presenti in forma stabile, ma si concentrerà sulla raccolta, in sicurezza, degli animali potenzialmente malati, che grazie a questa struttura potranno essere assistiti, isolati e in seguito re indirizzati come da protocolli sanitari. Si è parlato di un servizio alla cittadinanza. 

La quarantena


Giovanni Dallasta (Lega), presidente della commissione controllo atti ha sottolineato al termine dell’incontro: «Il direttore ci ha spiegato che sarà un centro di osservazione degli animali colpiti da malattie infettive. Qui saranno sottoposti a quarantena negli stalli e alle apposite analisi per poi rimandarli nei luoghi di provenienza dopo la guarigione. Il livello Bls3 è solo perché è necessario per costruire struttura conforme alle norme europee, in grado di svolgere queste analisi sugli animali malati».


Poi il nodo focale. «Non si fa sperimentazione in vivo e in vitro. Politicamente ci sentiamo tranquillizzati anche se la struttura non è il massimo come posizione, andava pensata fuori dalla città, non in una zona abitativa in espansione. Non servono varianti urbanistiche per fare quello che hanno previsto, ci sarà un altissimo grado di protezione». Il consigliere Fi Michele Redaelli sottolinea: «Come centrodestra chiediamo trasparenza e che ai cittadini vengano date tutte le informazioni necessarie. La commissione è stato un importante passaggio in questa direzione, in cui è stato possibile un ulteriore approfondimento e confronto».


Secondo confronto


Il confronto non è finito. I responsabili dell’Istituto Zooprofilattico di Umbria-Marche saranno ascoltati oggi nella riunione della IV Commissione Permanente della Regione convocata dal presidente Nicola Baiocchi (Fdi). Un ulteriore passaggio verso la trasparenza.

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