Omicidio di Natale a Pesaro, dopo 4 anni aperto il processo contro i due killer di Bruzzese

Omicidio di Natale a Pesaro, dopo 4 anni aperto il processo contro i due killer di Bruzzese
Omicidio di Natale a Pesaro, dopo 4 anni aperto il processo contro i due killer di Bruzzese
di Luigi Benelli
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 07:00

PESARO -  Accusati di essere gli autori materiali dell’omicidio di Marcello Bruzzese, si è aperto il processo ad Ancona con rito abbreviato. Il caso riguarda l’omicidio del fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese avvenuto a Pesaro nel Natale del 2018.  

A processo il 43enne Francesco Candiloro e il 44enne Michelangelo Tripodi (indicati dalla procura come gli esecutori materiali dell’assassinio) che devono rispondere di concorso in omicidio volontario aggravato dal fatto di dall’aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso. In questo caso il legame contestato è quello con la cosca calabrese dei Crea, al quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Dal 2003 con le sue testimonianze alcuni membri della famiglia Crea sono stati condannati. Assieme a loro fu arrestato dai carabinieri del Ros di Ancona nell’ottobre del 2021 Rocco Versace, accusato di aver coordinato le operazioni e di aver controllato le abitudini di Marcello.

Versace ha scelto il dibattimento e si trova davanti all’assise di Pesaro. Ieri la costituzione di parte civile per i familiari della vittima e la requisitoria del pm Paolo Gubinelli. Il 9 febbraio toccherà al magistrato Daniele Paci e alla procuratrice Monica Garulli formulare le richieste di condanna. Gli imputati erano collegati dal carcere in videoconferenza così come Girolamo Biagio da un sito segreto. Candiloro è difeso dagli avvocati Fausto Bruzzese e Gianbattista Scalvi mentre Tripodi dal legale Sergio Rotundo. 


I sopralluoghi


A partire da novembre 2018 sarebbero partiti i sopralluoghi nel territorio di Pesaro, con l’utilizzo di auto munite di targhe clonate, documenti falsi per soggiornare nelle strutture ricettive della zona, utenze telefoniche olandesi collegate a sistemi software/hardware crittografati. Bruzzese era stato freddato da più di venti proiettili calibro 9, sparati da due diverse pistole. Per arrivare ai tre imputati i carabinieri avevano scandagliato un miliardo e mezzo di registrazioni, passando tre anni a spulciare video, celle telefoniche, targhe di auto, mail e il traffico internet.

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