ESARO Caro bollette, anche per il Comune di Pesaro è tempo di programmare. Ci potrebbero essere zone della città in cui l’intensità luminosa sarà più bassa e minori ore di accensione dei riscaldamenti negli immobili del Comune. Nel consiglio comunale di luglio era stato approvato l’assestamento di bilancio proprio per far fronte alle spese. Si parla di 1.6 milioni di bolletta del gas in più e di 750 mila euro in più per pagare i servizi di illuminazione pubblica. Oltre 2,3 milioni di euro complessivi, cifre pesanti, che vengono sostenute grazie all’avanzo di bilancio. Se non ci fosse stato voleva dire o aumentare le tasse o ridurre i servizi.
L’incognita
Ma il 2023 resta un’incognita. Sui riscaldamenti, Riccardo Pozzi, assessore al Fare sottolinea: «L’Amministrazione sta facendo considerazioni anche per gli altri immobili della città. Le valutazioni che stiamo facendo non riguardano tanto il ridurre la temperatura negli immobili comunali ma il diminuire le ore di accensione». Sull’illuminazione pubblica: «Nonostante le numerose iniziative intraprese – penso ad esempio alla sostituzione sia negli impianti semaforici sia nei lampioni, delle lampadine tradizionali con quelle a Led –, siamo al vaglio di alcune soluzioni in grado di ridurre l’inquinamento luminoso e, allo stesso tempo, di garantire un risparmio energetico». Pozzi assicura: «Non spegneremo la città, né creeremo zone buie: stiamo pensando di abbassare l’intensità delle luci nelle zone meno frequentate in inverno (penso ad esempio al tratto di Bicipolitana che corre Sottomonte, fino a Fosso Sejore) nel rispetto dei valori minimi previsti dal codice stradale».
Altro tema, la scuola.
Il confronto
«Attendiamo di avere indicazioni più precise a livello nazionale – conclude Murgia -. Il mondo della scuola va affrontato in maniera globale, non solo in chiave locale. Stanno arrivando diverse proposte, alcune dal mondo docente e dirigenziale, che è necessario sia il Governo a valutare anche a fronte di eventuali sostegni economici che lo Stato deciderà di stanziare per la scuola». Se parliamo poi anche di scuole superiori, istituti che fanno riferimento alla Provi