PESARO - Baby gang di piazza Redi, due 17enni denunciati alla procura della repubblica dei minorenni di Ancona. Intanto da Confesercenti arriva la solidarietà ai commercianti. E’ stata una settimana calda nella zona di Montegranaro dove un gruppo di ragazzini è balzato alle cronache lunedì e mercoledì per due episodi di teppismo. Nel primo caso un minorenne ha sferrato un pugno in un occhio a un residente.
Gli avevano chiesto con arroganza una sigaretta, lui aveva detto di moderare i termini.
Gli episodi
Mercoledì la banda voleva rubare una bici, è uscito un commerciante che ha detto loro di smetterla. Anche in questo caso minacce e una spinta. Altro intervento della polizia. Una situazione insostenibile con cassonetti incendiati e scorrerie che ha spinto i residenti i negozianti ad aprire una raccolta di firme per richiedere le telecamere di videosorveglianza e un passaggio delle forze dell’ordine. Ma c’è una svolta, la questura ha inviato una informativa alla procura della repubblica di Ancona, al tribunale dei minorenni, con cui hanno denunciato due minorenni per gli ultimi episodi, in particolare le minacce e il furto di una bicicletta oltre a una serie di atti di teppismo. La procura per i minori potrà adottare provvedimenti per contenere e rieducare i ragazzi.
La solidarietà
Confesercenti intanto esprime solidarietà ai commercianti e ai residenti di Piazza Redi: «Abbiamo saputo degli episodi di microcriminalità e vandalismo dei quali sono stati vittime operatori e cittadini della zona – commenta Alessandro Ligurgo, responsabile Confesercenti Pesaro - esprimiamo loro la nostra vicinanza e ci associamo alla richiesta di intensificare i controlli nel quartiere. Riteniamo, infatti, che un presidio costante delle forze dell’ordine possa rappresentare un deterrente importante per evitare che certi episodi si ripetano». Confesercenti precisa che «In questo momento di grande difficoltà, nel quale ad una profonda crisi economica si unisce l’incertezza per il futuro, gli operatori ed i cittadini hanno bisogno di tutele ancora maggiori in termini di sicurezza e di non doversi far carico di ulteriori disagi o problematiche.
Reprimere non basta
«E’ anche vero – chiude Ligurgo - che non possiamo soltanto affidarci alla repressione. Occorrono strumenti per lavorare sulla cultura, sui valori, sugli ideali delle nuove generazioni e, in generale, su un tempo da strappare alla noia e dirottare su progetti, iniziative, la costruzione di un’identità. Per questo, invitiamo il Comune di Pesaro a riprogrammare un calendario di attività ed eventi da proporre nei quartieri della città, così come era stato fatto in periodo pre-covid, coinvolgendo le attività commerciali, le Associazioni di categoria ed i residenti. Pensiamo che la vivacità di un luogo, sia sinonimo di socialità e, quindi, anche di sicurezza, di vivibilità, di condivisione e di una migliore qualità della vita».