Pesaro, appello Abusdef sulle bollette: «Occhio a offerte e appelli di sciopero: si rischia il distacco»

Pesaro, appello Abusdef sulle bollette: «Occhio a offerte e appelli di sciopero: si rischia il distacco»
di Miléna Bonaparte
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 02:35

PESARO - False promesse e campagne ingannevoli e pericolose. C’è chi specula sulla disperazione generale per il caro bollette di gas e luce. Un gruppo di industriali e cittadini finiti nella rete dell’incitamento demagogico ”pagheremo appena potremo”, lanciato da Codacons, si è rivolta allo studio legale dell’avvocato Floro Bisello, presidente di Adusbef Marche, l’associazione nazionale a difesa dei consumatori.

Che mette in guardia e invita tutti ad aprire gli occhi: «Gli appelli allo sciopero dei pagamenti delle forniture di energia e le allettanti riduzioni del 20% delle tariffe sono un fenomeno allarmante del quale diffidare - avverte l’avvocato Bisello -, servono solo alle associazioni per aumentare i propri iscritti, ma alla fine arrivano immancabilmente i solleciti e si rischia il blocco delle forniture con il distacco dei contatori. Figuriamoci se le società di erogazione di servizi essenziali stanno ad aspettare». Nella crisi energetica si insinuano anche le truffe delle ”agenzie risoluzione debiti” che promettono di dissolvere per magia le rate dei mutui mettendo a rischio la proprietà della casa, con puntuali esecuzioni immobiliari. «Attraverso i loro siti accattivanti e patinati - segnala il pericolo l’avvocato Bisello -, sbandierando una illusoria forma di solidarietà, queste agenzie promettono miracoli soprattutto alle famiglie schiacciate dall’aumento delle bollette, ma alla fine la parcella da pagare per la consulenza legale è molto più alta del debito contratto dall’utente». Parla di «carneficina di aziende e cittadini attraverso l’invio di bollette esplosive» l’avvocato Bisello. «In tempo di grave crisi per i consumatori - precisa il presidente regionale di Adusbef - ecco apparire le reazioni scomposte e autolesionistiche di qualche associazione che invita a strappare le bollette, oppure a pagare il 20% degli importi, senza tenere conto che le società erogatrici poi depotenzieranno il servizio fino a interromperlo, in questo modo verranno accollate agli utenti le spese di morosità, riallaccio e giudiziarie, se le società si rivolgeranno al tribunale per ottenere il pagamento». Ma ci potrebbero essere delle vie di uscita legali, secondo l’avvocato Bisello, al dramma delle cartelle impazzite di gas e luce: la questione va affontata però «seguendo il diritto - precisa -, non la facile demagogia delle tante esternazioni sconnesse provenienti dalle più disparate associazioni, molte delle quali autoreferenziali. Un ottimo argomento per contestare le bollette è la disciplina giuridica delle ’clausole abusive’ nel contratto, per quanto riguarda i consumatori. Per le imprese, invece, occorre verificare la tutela della parte contrattuale debole». Ecco alcune delle strade indicate dal diritto, secondo il legale: «Si potrebbe eccepire la “impossibilità sopravvenuta della prestazione” ai sensi dell’articolo 1256 del codice civile - spiega l’avvocato Floro Bisello -, che si concretizza quando la prestazione dedotta nel rapporto obbligatorio diventa impossibile per causa non imputabile al debitore. Naturalmente, questo sarà da dimostrare con conti alla mano di aziende e famiglie».  «In questa ottica - chiosa - potrebbe essere utilizzato anche il tema dello “stato di bisogno” ai sensi dell’articolo 1448 del codice civile che non presuppone l’indigenza del consumatore, ma la semplice impossibilità a fare fronte al pagamento. Inoltre, in un contratto di durata come quello di fornitura, l’adeguamento del prezzo, qualora assuma i livelli speculativi pari a quelli attuali, uscirebbe certamente dal concetto di aggiornamento del prezzo ordinario».