PESARO - Avviso agli avversari (leggasi centrodestra) dell’agone politico: guai a vendere la pelle dell’orso, ovvero del Comune, prima del tempo. Il messaggio viene dall’assessora pentastellata Francesca Frenquellucci: «Pesaro non è come Ancona e Pesaro non sarà un’Ancona bis». Lei che ha subito lo stigma dell’espulsione dal M5S per essere entrata nella giunta Ricci quando il Pd era ancora lo spauracchio sulla soglia, ma in pratica anticipando le stagioni del governo giallo-rosso, porta l’attuale alleanza amministrativa come esempio di buongoverno da riproporre per il 2024.
Tempi non sospetti
«Ad Ancona - spiega - non c’è stato accordo, a Pesaro c’è ed è nato in tempi non sospetti, altro che tatticismi da convenienza e alleanze da penultima ora.
Nell’elenco
Al primo posto dell’elenco c’è il ritorno dell’Università, poi tutto il settore su innovazione, digitalizzazione e tecnologia che ha ora la punta di diamante nella Cte Square, la Casa delle Tecnologie Emergenti, «bando faticosamente ma meritatamente vinto» legato ai fondi Pnrr. E ancora il regolamento per il decoro in centro, il bilancio partecipato e la derivazione dello sportello partecipativo «che è stato un cavallo di battaglia del movimento». Tra l’altro le segnalazioni raccolte tra i pesaresi che si sono rivolti allo sportello diventeranno strumento del futuro programma elettorale. «A Pesaro abbiamo dimostrato - prosegue - che noi 5 Stelle non eravamo quelli del no a tutto, ma che cercavamo il dialogo per il bene dei pesaresi, palesando una marcia in più come maturità politica rispetto ad altri. Quando si sta all’opposizione è facile attaccare, entrando in giunta mi sono resa conto del salto e del cambiamento di prospettiva. Ma l’importante è aver mantenuto la mia, la nostra identità». Qualcuno che non l’ha seguita però c’è. «La consigliera Lisetta Sperindei oggi nel gruppo misto all’opposizione, ma per sue convinzioni personali legate anche alle decisioni prese a livello nazionale dal M5S sulle misure per contrastare la pandemia».
Governo nazionale a parte il laboratorio politico M5S-Pd ha poi avuto delle gemmazioni in Lazio e in Puglia, esperienze in realtà amministrative più piccole, ma non quella diffusione propulsiva e a raggiera che si poteva ipotizzare. «Mi dispiace - chiosa - che ci sia ancora chi non creda al caso Pesaro, che minimizzi o faccia finta di niente e sia ancora refrattario. E questo da più parti. Ma le alleanze non si improvvisano e devono essere credibili. Noi abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ora come M5S siamo già in partita e questo fine settimana sono in programma incontri. Sento parlare di primarie di coalizione: bene, vedremo, ma l’importante è proseguire nel percorso tracciato ormai quasi quattro anni fa. Instaurando rapporti collaborativi e trasparenti abbiamo portato concretezza ed è questo che dobbiamo portare in dote alla città».
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