I residenti dopo l'aggressione: «Non vogliamo essere ostaggio dei baby bulli, servono le telecamere»

I residenti dopo l'aggressione: «Non vogliamo essere ostaggio dei baby bulli, servono le telecamere»
I residenti dopo l'aggressione: «Non vogliamo essere ostaggio dei baby bulli, servono le telecamere»
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Domenica 5 Settembre 2021, 06:45

PESARO - «Solidarietà all’ingegnere aggredito dai baby bulli, purtroppo non è la prima volta che succede a Villa San Martino, soprattutto al parco di piazza Puccini: sono anni che al Comune chiediamo più controlli e telecamere, speriamo che qualcuno si metta ora una mano sulla coscienza»: a parlare sono alcuni residenti del quartiere che dopo quanto accaduto poche sere fa al professionista - accerchiato e minacciato da un gruppo di ragazzini soltanto perchè li aveva rimproverati - tornano a farsi sentire.

I precedenti

«Un paio d’anni fa - raccontano - quando è avvenuto un tentativo di violenza al parco, abbiamo presentato un esposto e chiesto al Comune sorveglianza e telecamere.

La situazione non è migliorata. Raccoglieremo firme, torneremo a farci sentire con il quartiere, con i consiglieri comunali e con il Comune. E’ soltanto l’ennesimo episodio. Con il lockdown le segnalazioni erano in parte sfumate, ma adesso c’è un gruppo che è scatenato: sono tutti ragazzini, minorenni, si sanno chi sono, non è possibile che un quartiere sia in loro balìa». L’assessore alla Sicurezza Riccardo Pozzi ha stigmatizzato quanto è successo anche perchè ricorda quanto accadeva lo scorso inverno a piazza Redi con vandali ragazzini che spadroneggiavano nel quartiere. Alcuni sono stati denunciati e raggiunti da Daspo urbano, nel frattempo sono stati pizzicati anche in altri quartieri come centro e mare a fare danni o rubare. Pozzi ha promesso interventi ricordando che sta per ripartire il progetto delle “unità di strada”, operatori sociali che scendono in campo per contrastare il disagio giovanile. Il medesimo progetto era stato attivato in piazza Redi, il consigliere comunale di Forza Pesaro, Luca Pandolfi, era stato tra i fautori. L’iniziativa vede coinvolti più soggetti, a partire dall’Ambito sociale territoriale, con servizi diversi e con l’ausilio anche dei centri giovanili presenti nei quartieri. 

Zona mare

E si è appena concluso “Incroci – Unità di Strada” del dipartimento Dipendenze Patologiche Asur Area Vasta con Ceis e Comune: nei weekend un’equipe di educatori in viale Trieste e Sottomonte incontravano i ragazzi per prevenire e contrastare i rischi dell’alcol. 

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