Agente della polizia la trattiene in linea: ragazza di 23 anni salvata dal suicidio

Agente della polizia la trattiene in linea: ragazza di 23 anni salvata dal suicidio
Agente della polizia la trattiene in linea: ragazza di 23 anni salvata dal suicidio
di Luigi Benelli
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Giovedì 25 Marzo 2021, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 15:59

PESARO  - La lite al telefono tra fidanzati, lei viene lasciata e dice di voler farla finita. Sono stati minuti drammatici in cui le forze dell’ordine hanno cercato di raggiungere la giovane per impedirle di compiere gesti assurdi. Lei è una 23enne residente nell’entroterra pesarese, legata sentimentalmente a un ragazzo di Taranto.

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Durante una telefonata è scoppiato il litigio, tanto che lui le ha detto che l’avrebbe lasciata.

La giovane ha reagito in maniera molto negativa tanto da dire al fidanzato che l’avrebbe fatta finita. Poi ha riattaccato. Il giovane, a chilometri di distanza, molto preoccupato ha dato l’allarme alla Polizia. Gli agenti della questura di Taranto hanno dato subito l’allarme alla sala operativa della Questura di Pesaro ed è scattato il piano per ricercare la ragazza. Il fidanzato aveva fornito il suo numero di telefono e l’abitazione. Ma dopo vari tentativi di chiamata, nessuna risposta.


La tensione e l’ansia sono salite alle stelle, pensando che la 23enne potesse aver già compiuto gesti estremi. Gli agenti hanno iniziato a cercala anche sui profili social. Poi l’illuminazione. Hanno utilizzato un telefono particolare, solitamente impiegato per mettersi in contatto con persone non udenti. Il messaggio è arrivato alla giovane che ha finalmente capito di essere stata cercata dalla polizia. Così ha risposto alla chiamata. La sala operativa del 113 hanno avvisato la pattuglia più vicina al luogo dove si trovava la giovane. I carabinieri si sono precipitati sul posto. Nel frattempo il poliziotto ha cercato di trattenerla più a lungo possibile al telefono in modo da evitare che potesse compiere azioni autolesive. Un dialogo molto empatico in cui l’operatore ha cercato di guadagnare la fiducia della giovane e farla desistere da brutti propositi. La ragazza piano piano si è sciolta e si è tranquillizzata. Un colloquio proficuo e risolutivo. Nel frattempo sono arrivati i carabinieri che hanno calmato la giovane fino a convincerla a chiamare i suoi genitori. Una storia a lieto fine perché la giovane non ha necessitato di ulteriori cure se non l’abbraccio coi genitori.


Dissuasa dai suoi propositi, si è tranquillizzata e le sue pene d’amore sono state ristorate. Importante in questo caso averla trattenuta al telefono il più a lungo possibile, fino all’intervento dei militari. Una storia molto simile a quanto accaduto solo pochi giorni fa quando un 61enne aveva chiamato i carabinieri dicendo che l’avrebbe fatta finita e che, al Tetto del Mondo di Casteldimezzo, lo avrebbero trovato nella sua auto con un biglietto in cui spiegava le ragioni del gesto. Anche in quel caso l’operatore ha trattenuto più a lungo possibile l’uomo al telefono affinchè una pattuglia potesse arrivare sul posto quando ancora l’uomo era impiegato nella conversazione. In quel caso si trattava di un uomo disoccupato, prossimo alla pensione, che non si dava pace per non poter provvedere economicamente alla sorella e alla madre malate da tempo. 


Un intervento provvidenziale che anche in quell’occasione aveva salvato una vita. All’arrivo dei militari, l’uomo aveva due fascette da elettricista legate e strette al collo. È stato convinto con tatto a farsele togliere.

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