Pesaro, ubriaco a 17 anni rapina due coetanei e aggredisce i carabinieri: il baby bullo va in carcere

Pesaro, ubriaco a 17 anni rapina due coetanei e aggredisce i carabinieri: arrestato il baby bullo
Pesaro, ubriaco a 17 anni rapina due coetanei e aggredisce i carabinieri: arrestato il baby bullo
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Sabato 1 Ottobre 2022, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 08:21

PESARO - Ubriaco a 17 anni rapina due coetanei e aggredisce i carabinieri: il baby bullo va in carcere. La Procura dei minori dorica ha deciso l'aggravamento della misura dopo la sua fuga da una comunità. La notte folle era stata quella dello scorso 18 settembre, quando il minorenne straniero, già conosciuto e visibilmente ubriaco, ha rapinato due coetaei minacciandoli con un sasso, per poi scagliarsi contro i carabinieri.

Era appena passata la mezzanotte del 18 settembre quando una donna ha chiamato la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Pesaro per segnalare che, poco lontano da dove si trovava, era in corso una rapina ai danni di due ragazzi da parte di una persona pressappoco loro coetanea.

La pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile, giunta subito sul posto, ha immediatamente ricevuto dalla stessa testimone l’indicazione su chi fosse l’autore del reato, che non aveva ancora avuto il tempo di allontanarsi.

Il ragazzo, un diciassettenne straniero già gravato da precedenti di polizia per reati contro la persona, è apparso sin da subito in stato di ebbrezza, tanto che un primo maldestro tentativo di darsi alla fuga è terminato in una caduta a terra per via del precario equilibrio. Il giovane, nel frattempo, è stato riconosciuto anche dalle due giovani vittime, a loro volta minorenni, che si sono avvicinate ai Carabinieri e hanno raccontato come quel ragazzo li avesse minacciati brandendo un sasso preso dalla massicciata dei binari e costringendo uno di loro a consegnare i pochi spiccioli che aveva in tasca.

Il presunto autore del reato, dunque, ha dichiarato di non avere documenti e ha fornito false generalità da maggiorenne ai militari che, tuttavia, non hanno gli hanno creduto. A quel punto il giovane è andato in escandescenze e ha cominciato a minacciare gli stessi Carabinieri, che lo hanno quindi condotto in caserma per accertare la sua identità e procedere nei suoi confronti per i reati contestatigli. All’interno degli uffici il minorenne ha continuato a insultare gli operanti e a sputare loro addosso, così come sui mobili e qualunque altra cosa gli capitasse a tiro. Gli accertamenti nei suoi confronti hanno permesso di appurare, oltre ai precedenti e alla precisa identità, che il ragazzo era scappato da una comunità ove era stato collocato dall’Autorità Giudiziaria a seguito della denuncia per la commissione di un precedente reato.

Per questi motivi il minorenne, a conclusione degli accertamenti e raccolte le denunce delle giovani vittime, dopo essere stato condotto presso il centro di prima accoglienza di Ancona, in quanto sorpreso in flagranza di reato, era oggetto di richiesta di misura cautelare in carcere avanzata dalla Procura minorile dorica e della conseguente ordinanza del Gip che veniva eseguita dai militari della Compagnia Carabinieri di Pesaro procedenti.

La peculiarità della suddetta misura cautelare, in presenza di determinati requisiti, si rendeva necessaria anche per fornire al minore il senso di una risposta adeguata alle sue gravi azioni criminose, che potrà essere interrotta quando il giovane dimostrerà una crescita morale e di progressiva responsabilizzazione.

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