Pergola, omicidio di Lucia Bellucci
Sentenza rinviata ​al 22 giugno

Pergola, omicidio di Lucia Bellucci Sentenza rinviata ​al 22 giugno
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Martedì 16 Giugno 2015, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:41
PERGOLA - ​ A Pergola in molti ieri si attendevano la sentenza del processo d'appello a carico dell'assassino di Lucia bellucci. Invece il processo d’Appello che si è aperto ieri a Trento davanti alla Corte d’Assise a carico dell’'avvocato veronese Vittorio Ciccolini, 47 anni, per la morte dell'ex fidanzata Lucia Bellucci da lui uccisa in Val Rendena la notte del 13 agosto 2013 è stato aggiornato al 22 giugno. L’accusa ha chiesto al corte di confermare la condanna a trent'anni inferta all’avvocato veronese in primo grado. Una requisitoria dettagliata a cui sono seguiti gli interventi delle parti civili rappresentate dagli avvocati Francesco Colotti e Giuseppe Galli e degli avvocati della difesa che hanno preso la parola nel pomeriggio. E la difesa ha chiesto una riapertura del dibattimento e una nuova perizia psichiatrica per l'imputato. Luica Bellucci aveva accettato un incontro chiarificatore col suo ex il 9 agosto, a Spiazzo Rendena. Era vicino alla località, Pinzolo, dove la donna avrebbe dovuto prendere servizio proprio in quei giorni in un centro benessere. Da allora era scomparsa, fino al ritrovamento a Verona, tre giorni dopo, nel garage dell'uomo che non aveva mai accettato la fine di quel rapporto sentimentale.

La condanna in primo grado in rito abbreviato risale allo scorso 8 ottobre, e nessuna attenuante era stata riconosciuta a Ciccolini che proprio grazie al rito abbreviato ha evitato l’ergastolo. A suo carico però anche l’intedizione dai pubblici uffici e il risarcimento alle parti civili: 190 mila euro al padre di Lucia, 164 mila alla madre, 25 mila al fratello gemello di Lucia e alla sorella e 15 mila euro al medico catanese fidanzato della giovane assassinata nonchè al suo ex marito l’imprenditore pesarese Paolo ceccolini. La richiesta di conferma ieri è venuta dal procuratore generale Giuseppe Maria Fontana, al termine di una requisitoria di tre ore. All’udienza ieri erano presenti tutti i familiari di Lucia recentemente colpiti dalla lettera che Vittorio Ciccolini ha loro inviato per chiedere scusa dell’omicidio commesso. Al di la del dolore che tale scelta ha provocato nei genitori e nei fratelli di Lucia, gli avvocati che tutelano la famiglia Bellucci, ritengono il gesto non casuale anzi chiaramente orientato a dimostrare la presunta minorata capacità d’intendere dell’avvocato veronese. Non a caso ieri, i suoi legali, hanno chiesto di ottenere una ulteriore perizia psichiatrica per il loro assistito.

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