PESARO - Il Comune ha parlato di 11 milioni di danni sul territorio per l’alluvione del 16 maggio. Al momento il conto per il Comune è di 323mila euro, e solo per gli interventi di ripristino in somma urgenza. L’impegno più gravoso e oneroso è stato indirizzato sulla stabilizzazione delle frane diffuse e sulla riapertura del parcheggio del San Decenzio allagato e infangato e con 40 auto pesantemente danneggiate.
A pesare di più nei provvedimenti tampone è stata la frana a Villa Betti, nel territorio di Monteciccardo: sono 183mila euro per l’intervento in via Molini, dove ad essersi distaccati, come riporta il verbale del servizio comunale manutenzioni, sono stati circa mille metri cubi di terra, asfalto e detriti finiti a valle, rendendo non percorribile ancora oggi quel tratto di strada.
La pioggia torrenziale e il fango avevano completamente occluso l’impianto di pompaggio di Pesaro Parcheggi per lo smaltimento delle acque piovane. Per riaprire il San Decenzio in condizioni di sicurezza è stato necessario l’intervento a supporto della ditta esterna fanese, Nasoni Costruzioni. Oltre 20mila euro sono invece gli interventi effettuali con ruspe e altri mezzi per rimuovere le frane che si sono distaccate nelle strade comunali del San Bartolo come strada Vincolungo di Colombarone ancora chiusa, strada Valregina di Fiorenzuola e strada dei Canneti che scende da Santa Marina Alta.
E’ costato 25mila euro consolidare il cimitero di Novilara dopo il crollo di un muro perimetrale. E per la manutenzione di scarpate e fossi comunali, anche in chiave preventiva, oltre 40mila euro. La delibera di giunta del 30 maggio indica che i costi di somma urgenza verranno coperti per 140mila euro con il fondo di riserva comunale e 183mila euro restanti con l’avanzo vincolato del bilancio di previsione 2023-2025, che proprio per accelerare al massimo tempi e pratiche dovrà essere discusso e approvato nel prossimo consiglio comunale.
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