Marche Nord, servono almeno 30 infermieri: al via il reclutamento. Ma ci sono alcuni ostacoli

Marche Nord, servono almeno 30 infermieri: al via il reclutamento. Ma ci sono alcuni ostacoli
Marche Nord, servono almeno 30 infermieri: al via il reclutamento. Ma ci sono alcuni ostacoli
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 03:55

PESARO  - Trenta infermieri in più: è questa la dotazione organica integrativa che serve all’azienda ospedaliera Marche Nord per la gestione dell’emergenza in questa seconda ondata. Dopo una serie di difficoltà e segnalazioni, che stanno filtrando proprio in questi giorni dal personale interno, con la nuova determina pubblicata ieri in albo pretorio, si dà via libera all’avviso pubblico per reclutare dalle graduatorie in essere altre unità di personale.

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Proprio nelle settimane scorse ci sono stati infermieri selezionati dalle varie graduatorie aperte, che però hanno rifiutato l’incarico rendendo ancora più difficile in questa fase, gestire l’emergenza nei reparti di intensiva e sub intensiva. Intanto è corsa contro il tempo dell’ufficio personale dell’azienda Marche Nord per arrivare all’accordo l’azienda sanitaria dell’Emilia Romagna ed evitare a scadenza del contratto a dicembre, che altri infermieri raggiungano l’azienda ospedaliera romagnola. 

È evidente la carenza di unità di personale nei reparti Covid riconvertiti. A dimostrarlo a due settimane dall’ultima riconversione di posti letto al San Salvatore, è l’utilizzo del personale in forza al Dipartimento Dea per l’emergenza urgenza che in via straordinaria è stato spostato anche nelle aree Covid. Non potendo garantire altro personale in tempi rapidi attingendo dalle graduatorie di mobilità, né dagli esiti del concorso pubblico unificato fra gli enti del Servizio sanitario regionale, ancora in fase di espletamento, la direzione dell’azienda ospedaliera per coprire il fabbisogno aperto, ha così chiesto la disponibilità di 30 infermieri con contratto a termine per un anno. Tutti, verranno destinati a sopperire le carenze dei turni che vedono carichi di lavoro in aumento per l’assistenza ai pazienti ricoverati nelle tre rianimazioni Covid e nella nuova area di Pneumologia attrezzata trasferita dal Santa Croce di Fano al San Salvatore. Carenze di personale infermieristico ma anche socio sanitario sono state portate all’evidenza dalle parti sociali e le ultime segnalazioni arrivano proprio dagli operatori Rsu interni all’azienda ospedaliera. 

Uno dei problemi ora aperti e più sentiti dagli operatori stessi è relativo alla copertura dei minuti di assistenza previsti per ogni paziente Covid nelle sale di rianimazione attive. C’è bisogno di un maggior turn over di ricambio fra infermieri e operatori sanitari dei reparti Covid. Ci sono infermieri fra l’altro che ormai da un mese e mezzo o due, lavorano nello stesso reparto Covid. La conseguenza sono turni prolungati senza riposi adeguati, e capita che nei reparti più sotto stress gli infermieri per sopperire alle carenze di organico, si trovino a dover svolgere contemporaneamente anche quelle mansioni specifiche che invece spettano agli operatori socio sanitari, Oss. L’azienda ospedaliera però, va ricordato, ha bocciato nelle scorse settimane la proposta avanzata dalle parti sociali per una turnazione di personale nelle rianimazioni ogni quindici giorni L’accordo: entro il primo dicembre la struttura sanitaria dell’Emilia Romagna attende una risposta dagli infermieri attualmente in forza al San Salvatore, ma chiamati per accettare un contratto di ruolo. Stefania Rasori, dirigente dell’ufficio personale sta lavorando all’intesa per “salvare” sette infermieri altrimenti in fuga. 

La bozza d’intesa, l’unica possibile, prevede la possibilità per l’azienda Marche Nord di attingere dalle graduatorie a tempo indeterminato aperte all’interno delle strutture Emiliano Romagnole , riuscendo in questo modo a trasformare seguendo una procedura dedicata, i contratti degli infermieri in uscita da precari in attesa di stabilizzazione a contratti di ruolo.

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