In quarantena fiduciaria 90 classi di alunni, una dirigente: «Abbiamo chiesto di chiudere la scuola, dall’Area vasta ci è arrivato un no»

La dirigente del plesso di via Fermi: «Abbiamo chiesto di chiudere la scuola ma dall’Area vasta 1 ci è arrivato un no»
La dirigente del plesso di via Fermi: «Abbiamo chiesto di chiudere la scuola ma dall’Area vasta 1 ci è arrivato un no»
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Sabato 6 Febbraio 2021, 03:25

PESARO  - Cluster di positivi nei plessi della media Leopardi e Don Gaudiano, ma il Dipartimento di Igiene e Salute Pubblica di Area Vasta 1, dice no alla richiesta inoltrata dalla dirigente scolastica per la chiusura del plesso di via Fermi. Il punto arriva dall’assessore ai Servizi Educativi, Giuliana Ceccarelli. E’ però Riccardo Rossini per l’Associazione presidi, a rilanciare rivolgendosi in prima battuta ai sanitari del Dipartimento di Area Vasta e poi all’ente comunale, l’urgenza a procedere con tamponi rapidi almeno in quelle scuole, anche del primo ciclo d’istruzione, dove ci sono focolai aperti, e non solo fra alunni o bambini. 

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«Alla media Leopardi - chiarisce l’assessore Ceccarelli – ci sono attualmente 5 collaboratori Ata positivi ed entrati in quarantena fiduciaria e 3 amministrativi.

La dirigente scolastica Nonni, ha chiesto ad Asur la possibilità di chiudere preventivamente il plesso, al fine di bloccare il cluster interno, ma il Dipartimento competente per l’Area Vasta non ha ritenuto al momento opportuno disporre la chiusura della scuola, motivando che gli stessi alunni non hanno contatti diretti soprattutto con il personale Ata. Per quanto riguarda invece la media Don Gaudiano, la dirigente De Marchi, non parla di focolaio, dal momento che pare comunque non ci siano altri casi di positività riscontrati fra alunni e nelle loro famiglie, se non quelli già noti e tutti comunque riconducibili al caso del sequestro del poliambulatorio Igea per tamponi non autorizzati. Va ricordato comunque ai fini della prassi di tracciamento, che il Dipartimento di Igiene e Salute non considera come contatto diretto e stretto, tale da mettere in quarantena un’intera classe, la presenza di positivi fra il personale Ata o simile, che sono trattati come casi singoli di isolamento fiduciario. 


«A mio avviso in casi come questi o similari – entra nel merito il dirigente scolastico Rossini – le scelte di Asur sono improprie. Il personale Ata così come gli insegnanti, soprattutto in una primaria o in una media, possono essere comunque portatori del contagio , perché in alcune situazioni entrano anche in contatto più ravvicinato con gli alunni, accompagnandoli per esempio al bagno o ai servizi mensa. Di qui la necessità a mio parere di non aspettare i primi del mese di marzo per una seconda tornata dello screening, ma serve garantire a personale scolastico e insegnanti anche delle medie o della primaria, una verifica con tampone rapido direttamente a scuola, per evitare di trovarci con oltre una decina di casi di positività come gli attuali fra i due plessi della media, con contagi fra genitori e collaboratori scolastici».


Che il virus circoli in modo diffuso anche negli istituti della primaria o dell’infanzia ce lo dicono gli ultimi numeri in possesso dell’ufficio scolastico regionale. In questo momento, la fotografia in mano al dirigente del servizio regionale Filisetti, vede sul nostro territorio quasi 90 classi di alunni in quarantena fiduciaria su oltre 2 mila, e tutte concentrate nel primo ciclo. Il cosiddetto sistema “delle bolle” introdotto nell’infanzia o ancora l’attenzione agli spazi mensa rimodulati e gli interventi di ampliamento delle aule, anche nelle scuole comunali, non ha frenato prima, e non frena neppure ora, la circolazione del virus.

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