Pesaro, pasti e rifugio a chi non sa dove andare ma a Casa Mariolina c'è bisogno di volontari

Pesaro, pasti e rifugio a chi non sa dove andare ma a Casa Mariolina c'è bisogno di volontari
Pesaro, pasti e rifugio a chi non sa dove andare ma a Casa Mariolina c'è bisogno di volontari
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Gennaio 2023, 04:45

PESARO Ogni notte vuol dire accoglienza, una minestra calda e lenzuola pulite. Ma per aiutare chi vive ai margini, è povero, malato, solo, straniero, a volte tossicodipendente oppure esce dal carcere, servono volontari, braccia generose sulle quali contare. Perché se non c’è ”benzina” la macchina della solidarietà fatica ad andare avanti e si può anche fermare. 
E così la Città della gioia apre il nuovo anno con un appello, andando dritta al punto: «Le richieste di aiuto salgono, specie nelle giornate fredde invernali, dobbiamo mettere una marcia in più, ci serve aiuto e chi ha voglia di dare una mano ai meno fortunati si faccia avanti».


L’organizzazione


L’organizzazione no profit gestisce dal 1999 Casa Mariolina per la prima accoglienza di chi non ha un tetto sicuro e Casa Aurora, rivolta a donne in difficoltà economiche, che però si è sempre autogestita, dal 2016. Ora il centro di via dell’Acquedotto, strategico vicino alla stazione del treno da dove arrivano i più bisognosi, vorrebbe aumentare i posti, i servizi e i turni di lavoro per andare incontro a tutte le persone in difficoltà, più di quanto si possa immaginare.
I 60 volontari impegnati a Casa Mariolina non bastano più: «Il punto della questione - mette in chiaro il coordinatore Daniele Gramolini - non è solo il numero delle persone di cui abbiamo bisogno, ma anche la continuità del loro impegno. È l’aspetto che ci preme maggiormente. Purtroppo è difficile trovare volontari sempre disponibili, certo che non diciamo di no a chi fa solo un turno di lavoro al mese, ma è necessario avere una garanzia maggiore, una presenza costante, meno occasionale. Durante la pandemia molti, sia perché anziani sia per la paura dei contagi, si sono tirati indietro». 

Chi presta servizio


Ogni giorno la Città della gioia conta su 4 aiutanti generosi nei due turni di servizio, 3 ai fornelli per preparare la cena e 1 di presidio notturno, mentre a pranzo gli ospiti vanno alla mensa dei poveri della Caritas, in via del Teatro. Casa Mariolina, 7 posti per dormire, apre alle 18,30 accogliendo chi arriva a passare la notte, per chiudere alle 7,30. Il problema sono anche gli spazi limitati.
«Per allargarci servirebbe un numero maggiore di persone al lavoro - sottolinea Gramolini -, anche se quasi tutte le strutture di prima accoglienza fanno questi orari, vorremmo potenziare i servizi. Abbiamo appena introdotto un turno speciale dedicato alla pulizia dei locali, almeno due volte alla settimana. Per questo vogliamo rivolgere un appello a tutti indistintamente, di qualsiasi età, in particolare pensionati, studenti. Ma i nostri orari, serali e notturni, sono adatti anche a chi lavora». 
Nuove braccia per dare una mano in casa, ma anche entusiasmo e una mentalità aperta, senza pregiudizi: «Cerchiamo volontari che hanno voglia di esserci e partecipare - precisa il coordinatore -, non sempre si verificano queste condizioni, il volontario che viene obbligato a prestare servizio da noi forse lo fa con uno spirito diverso.

Ben vengano tutti, sia chiaro. Abbiamo sottoscritto un accordo con il Tribunale per poter avere a disposizione dei lavoratori socialmente utili. A volte però anche i ragazzi e gli adulti che ci vengono assegnati, al momento sono una decina, si affezionano e tornano per loro scelta».


Cosa significa


Fare il volontariato alla Città della gioia «significa dedicarsi a un servizio utile in una struttura organizzata, con delle regole ben precise, ma che lascia spazio a nuove idee e proposte». I turni da coprire sono tre: cena, dalle 18,45 alle 21,30; notte per soli uomini dalle 21,30 alle 7,30; nuovo turno pulizie. Per contatti 345 4726025 e info@lacittadellagioia.it. 

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