Assalto all'open day dei vaccini. Dosi insufficienti, in centinaia ​sono respinti: esplode la protesta

La fila di veicoli ieri pomeriggio al Codma di Fano
La fila di veicoli ieri pomeriggio al Codma di Fano
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 9 Gennaio 2022, 08:30

FANO – Corsa al vaccino senza prenotare. Affluenza senza precedenti, ieri al Codma di Fano, e la conseguenza è stata lo stop agli accessi già prima che i cinque medici in servizio iniziassero a immunizzare. Non ci sarebbero state dosi sufficienti per tutti. Alla fine della giornata aperta ne sono state somministrate 630, ma centinaia e centinaia di altre persone sono dovute tornare indietro senza ricevere il vaccino.

Delusione, disagi e proteste fra coloro che sono rimasti fuori. Non ritardatari o l’imbucato dell’ultimo secondo, ma persone che erano arrivate in anticipo rispetto all’inizio della sessione vaccinale pomeridiana, prevista per le 14 di ieri, se non addirittura con un congruo anticipo. Il fatto è che i primi interessati all’open day, la giornata aperta a chi voleva immunizzarsi senza prenotare, sono arrivati in automobile al Codma già intorno alle 10.30, mischiandosi alla coda della sessione mattutina, riservata invece a chi aveva prenotato.

Problemi subito, dunque, ma niente a che vedere con ciò che sarebbe successo circa tre ore più tardi, quando l’area interna del Codma era ormai satura e la fila su via Campanella arrivava fino alla rotatoria. I volontari del Cb Club Mattei hanno contato una per una tutte le persone in attesa nelle automobili e intorno alle 13.30 è stato pareggiato il numero delle dosi disponibili, circa 600.

Alle tre pattuglie della polizia locale e a un equipaggio dei carabinieri non è rimasto altro da fare che interdire l’accesso: «Tornate indietro, non ci sono vaccini per tutti». A quel punto è iniziato il tam tam social delle contestazioni agli aspetti organizzativi, a volte ironiche altre sarcastiche. Una reazione comprensibile, considerando che in tanti hanno dovuto tornare a casa prima che i medici iniziassero a immunizzare: «Vergogna» oppure «Ma quante erano le dosi disponibili?».

Per tutta la durata della sessione pomeridiana è stato un continuo fermarsi di automobili all’ingresso del Codma: tutte occupate da persone interessate a vaccinarsi, che chiedevano per quale ragione non potessero farlo e quando fosse previsto un altro open day.

Qualche apertura lampo nelle ore successive alle 14, per rimpiazzare le persone, una trentina in totale, che man mano decidevano di abbandonare la fila e tornare indietro a causa della lunga attesa.

Nel frattempo le vaccinazioni procedevano comunque a ritmo spedito (circa 200 all’ora) e in modo ordinato. Un serpentone di vetture avvolgeva all’inizio la struttura centrale del Codma, per poi dirigere la sua testa verso le palazzine degli uffici, dove gli occupanti di cinque vetture alla volta erano indirizzati a turno verso due diversi ingressi, attesi da personale medico e infermieristico. Intorno alle 15 il tempo medio di attesa era di circa 3 ore. «Facile immaginare che sarebbe andata così, è sabato e convergono a Fano anche persone dai centri vicini», si commentava dentro una vettura. «Prendiamola con calma», diceva invece una coppia di coniugi qualche posizione più avanti. «Inaccettabile – affermava il fanese Walter Durpetti, attivo nell’associazionismo e in politica – che tante persone siano state costrette a tornare indietro. Il sindaco Massimo Seri ne chieda conto, la Regione doveva prevedere che sarebbe servita una maggiore disponibilità di dosi».

«Per l’open day al Codma – ha spiegato Romeo Magnoni direttore dell’Area Vasta 1 – abbiamo aumentato le dosi dalle usuali 400 a 600. Vaccinarsi senza prenotare sarà possibile nei prossimi fine settimana a Urbino, Pesaro e Marotta». Anche la giornata aperta prevede una corsia preferenziale per coloro che non sono ancora immunizzati.

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