Urbino, "Nessuna prova di provocazioni"
La parte civile liquida la tesi di Taormina

Urbino, "Nessuna prova di provocazioni" La parte civile liquida la tesi di Taormina
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Domenica 13 Settembre 2015, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 18:00
SANT'ANGELO IN VADO - "Provocazioni da Ismaele? Non c'è alcuna prova".



L'avvocato Mario Martines (nella foto), che tutela la famiglia di Ismaele Lulli, il diciassettenne di Sant'Angelo in Vado barbaramente ucciso lo scorso 19 luglio, liquida così la strategia difensiva dell'avvocato Carlo Taormina che assiste l'assassino reo confesso Igli Meta.



"Quelle riferite da Taormina sono confidenze dell’indagato al proprio difensore. Non le commento neanche. Non rappresentano un atto del processo e non ci sono prove visto che lo stesso Taormina dice che Marjo era lontano e non ha sentito nulla. E sulla richiesta della difesa di una perizia psichiatrica di parte, Per carità la difesa può farlo. E' legittimo delineare un profilo criminologico ma non le ragioni per ritenere una infermità mentale".



L'avvocato Martines aggiunge che premeditazione dell'omicidio di Ismaele da parte di Igli accorre attendere le verifiche processuali. "Dalla perizia del Ris - precisa il legale di parte civile - mi aspetto risposte chiare e importanti dall'esame della messaggistica fra Igli, Marjo, Ismaele e Ambera. Non ci aspettiamo invece granché dall'analisi delle chat di altri amici, nonostante la Procura di Urbino abbia sequestrato almeno 50 cellulari fra compagni della vittima e dei due arrestati. Snodo centrale sarà proprio l'esatta traduzione dei messaggi. Dopo la lettura del verbale vedremo se nominare un consulente tecnico".
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