GRADARA - L’aspettavano sul posto di lavoro, un ristorante, ieri, giorno di Santo Stefano. Ma al lavoro non è mai arrivata. Era già morta uccisa a coltellate. Aveva 60 anni, originaria dell’Est Europa, da anni in Italia dove si era integrata dopo essersi trasferita dalla Moldavia. Per quella morte ci sarebbe già un responsabile, il suo compagno, un pensionato italiano di 80 anni.
Un rapporto che durava da tempo e che con il tempo molto probabilmente si era anche usurato.
L’allarme
Un quadro che in base ai primi elementi emersi pare inserirsi nella casistica dei femminicidi destinando ad allungare un elenco già troppo compresso di nomi. L’omicidio è stato scoperto nel pomeriggio di ieri dai carabinieri che stanno conducendo le indagini e che hanno lavorato fino a notte sulla scena del delitto. Da quanto si è potuto apprendere la donna è stata colpita a coltellate al termine di un litigio.
Non è chiaro se sia morta il giorno di Natale o nella notte a cavallo tra Natale e Santo Stefano. Era però attesa al lavoro e quando non si è presentata sono iniziate le prime chiamate, fino ad arrivare alla scoperta poche ore più tardi. A quel punto si è innescato il rituale giudiziario con l’arrivo dei carabinieri della compagnia di Pesaro - sul posto il comandante del Reparto operativo di Pesaro, il tenente colonnello Nicola Di Gesare - il magistrato di turno, il necroforo. Ed è iniziata la lunga operazione di ricostruzione del delitto, a partire da cosa ha portato a innescare la violenza omicida che non ha lasciato scampo alla 60enne. Ricostruzione del delitto, del movente, dello stato attuale dei rapporti tra la vittima e l’80enne compagno, anche attraverso altre testimonianze di conoscenti o vicini della coppia.