Omicidio di Fano, il marito in cella ammette il litigio e poi si chiude: «Non ricordo»

Omicidio di Fano, il marito in cella ammette il litigio e poi si chiude: «Non ricordo»
Omicidio di Fano, il marito in cella ammette il litigio e poi si chiude: «Non ricordo»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 03:35

FANO- Parziali ammissioni sul litigio, poi il vuoto e i “non ricordo”. Fermi convalidati (omicidio e maltrattamenti) e custodia cautelare in carcere per Moustafa Alashri, 42 anni, bloccato domenica in stazione a Bologna dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso a Fano la giovane moglie, Anastasia Alashri, 23enne ucraina colpita con almeno tre coltellate al collo e al torace. Entro 20 giorni un altro interrogatorio.

L’indagato, con la doppia nazionalità ucraina ed egiziana, interrogato dal giudice in carcere a Bologna avrebbe fatto alcune ammissioni, in particolare sul litigio avuto con la donna, ma poi avrebbe detto di non ricordare più nulla di quanto accaduto dopo.

Lei domenica mattina era andata da lui per prendere i suoi effetti personali e trasferirsi definitivamente con il bambino altrove. Ma qui è scattato un forte diverbio. Quello che l’indagato ha ricordato in sede di interrogatorio. Poi il vuoto nel suo racconto. I carabinieri lo hanno fermato in stazione a Bologna, mentre tentava probabilmente di scappare. Ai militari aveva detto di aver lasciato il cadavere nelle campagne nella zona di Belgatto. Lo aveva trasportato in un trolley nell’area rurale vicino al torrente Arzilla. Sul posto è stata trovata una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con il fatto. Lei lo aveva denunciato pochi giorni prima per i maltrattamenti ricevuti ed era scattato il codice rosso. Era andata a casa di un amico. I due erano arrivati a marzo fuggendo da Kiev per via della guerra. Degli atti della convalida si è occupato il pm bolognese Giampiero Nascimbeni che oggi trasmetterà il fascicolo per competenza territoriale alla Procura di Pesaro. I tempi sono serrati, la misura cautelare scadrà tra 20 giorni. Dunque l’indagato dovrà essere nuovamente interrogato e dovrà essere emessa una nuova misura cautelare prima che quella applicata a Bologna vada in scadenza. Dunque ci sarà un secondo round, un altro interrogatorio davanti al gip, questa volta quello di Pesaro. E dove forse l’indagato potrà ricordarsi meglio i fatti. Non è stato fissato l’esame autoptico sul corpo della vittima. L’indagato è difeso dall’avvocato Francesco Pasqualicchio che non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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