A Muraglia tagliati venti milioni senza multipiano e nuovi edifici. Asur: trasferimenti definitivi

Il nuovo ospedale di Muraglia nella simulazione dell'architetto Ferri
Il nuovo ospedale di Muraglia nella simulazione dell'architetto Ferri
di Lorenzo Furlani
6 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Novembre 2021, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:07

PESARO - Il metodo popolarmente si può definire come quello del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, che già nella sua rappresentazione esprime un giudizio di valore. L’analisi tecnica del gruppo di lavoro costituito da Regione e Comune per individuare il sito del nuovo ospedale di Pesaro compie una ricognizione dei punti di forza e di debolezza dei siti di Muraglia e Case Bruciate (secondo una metodologia descrittiva già adottata nel master plan dell’edilizia ospedaliera, che individua le due possibili localizzazioni).

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I 4 parametri noti
Le valutazioni vengono aggregate nei 4 parametri noti (qualità e funzionalità sanitaria, sostenibilità ambientale e urbanistica, costi dell’investimento e tempi di realizzazione) ma non sono tra loro ponderate, ovvero non viene misurato il loro peso relativo (nel master plan, pur con la differenza di 30 milioni di euro nella stima dei costi a favore di Case Bruciate, il giudizio resta aperto). Cosicché l’assegnazione dei parametri all’uno o all’altro sito non risulta tecnicamente giustificata escludendo con ciò che la selezione compiuta per Muraglia, attribuendo a questo sito a Sud di Pesaro i primi 2 parametri indicati mentre i costi privilegiano la località prossima al casello dell’A14 e i tempi di costruzione sono pari, possa essere considerata oggettiva.

In particolare, non solamente risultano opinabili l’inclusione e l’esclusione di varie valutazioni (tra cui gran parte di quelle espresse nel dibattito pubblico sulle caratteristiche dei due siti) ma suscita perplessità anche l’assegnazione specifica di certi parametri in base agli elementi a favore o contro indicati.

Perciò, la verifica dei contenuti della relazione tecnica conferma l’impressione suscitata dalle interazioni politiche precedenti a questo esame e dalla comunicazione del risultato, ovvero che quest’esito costituisce in realtà una mediazione istituzionale tra Regione e Comune per l’indisponibilità del sindaco Ricci ad accettare una scelta diversa da Muraglia. Con la conseguenza, però, di aver accreditato valutazioni tecniche complessivamente fragili e quindi contestabili, anche nelle sedi formali, da parte di chi, portatore di interessi, non condivida la scelta.

Qualità e funzionalità sanitaria
Preponderanti a favore di Muraglia risultano due argomentazioni. La maggiore vicinanza all’ospedale di Fano, per i minori tempi e costi dei trasferimenti dei pazienti (si allude alla gestione di Marche Nord, nonostante la volontà politica ormai manifesta della Regione di sciogliere l’azienda ospedaliera in una nuova entità sanitaria provinciale e la maggiore funzionalità di Case Bruciale, del tutto ignorata, rispetto al bacino della valle del Foglia), e l’integrazione di Radioterapia e Medicina nucleare, di cui si assume la permanenza a Muraglia dove ora sorge una delle 3 sedi di Marche Nord, con la nuova costruzione.

Disfunzioni non decisive
Soccombenti le valutazioni sul disagio causato dal cantiere a Muraglia, appunto alle attività di Radioterapia che proseguirebbero, per rumori, qualità dell’aria e accessibilità, come pure secondarie le valutazioni sulle disfunzioni provocate dalla necessità di trasferire, provvisoriamente per il tempo dei lavori, Ematologia, Oncologia, Farmacia, Servizio psichiatrico di diagnosi e cura e altre attività sanitarie e, definitivamente, la Rsa Tommasello e i Dipartimenti di dipendenze e disagio mentale, nonostante l’ulteriore impegno causato dalla successiva riduzione dei costi.

Ugualmente non decisiva “la maggiore flessibilità tipologica” dell’ospedale garantita a Case Bruciate dalla grande superficie disponibile.

Sostenibilità ambientale e urbanistica
Questo è il parametro per Muraglia più controverso. Ritenute determinanti la variabile urbanistica già approvata e la logica del costruire sul costruito rispetto ai terreni agricoli di Case Bruciate (seppure edificabili secondo il Prg). Segnalata come vantaggio anche l’accessibilità, vicino al centro abitato, con i mezzi pubblici e le “piste ciclabili esistenti”, seppure nella zona non ve ne siano e uno dei punti critici sia l’attuale sovraccarico di traffico di via Lombroso in buona parte non ampliabile.

La migliore conformazione di Case Bruciate (area più ampia e pianeggiante) non è risolutiva, nonostante si segnalino per questo sito il vantaggio infrastrutturale attuale (prossimità al casello dell’A14) e futuro (opere compensative della terza corsia, nonostante la bretella di Muraglia) e il rischio di interferenze archeologiche a Muraglia.

Penalizzanti per Case Bruciate il vincolo del Piano assetto idrogeologico, che comporta una procedura amministrativa dai tempi incerti, e la vicinanza a una zona industriale con traffico pesante da e per l’autostrada.

Trascurate del tutto le criticità geologiche e idrogeologiche di Muraglia riportate nello studio di fattibilità del 2014 di Marche Nord sull’ospedale unico, evidenziate negli studi degli architetti Francesco Ferri e Daniele Lazzari e indicate dal geologo Vittorio Longhini, che a suo tempo segnalò anche un rischio medio di amplificazione sismica.

I costi dell’investimento
Questo è il parametro più interessante. La stima dei costi del master plan per Muraglia viene abbattuta da 170 a 150 milioni di euro: via 10 milioni per l’aumento dell’area di sosta a raso “riducendo notevolmente i parcheggi in struttura”, via 2 milioni degli affitti per il trasferimento temporaneo e via 8 milioni delle nuove costruzioni per il trasferimento definitivo in strutture pubbliche già esistenti di funzioni e reparti presenti negli edifici da demolire. Queste revisioni richiedono una partecipazione di Comune e Area vasta 1 non meglio dettagliata nella relazione.

Va da sé che tali strutture pubbliche devono essere distolte da altre destinazioni o recuperate, con un aumento della disfunzionalità complessiva di questa soluzione, che non è considerata.

La variabile 10 milioni
Con una compensazione tra rinuncia all’esproprio di 3 ettari e maggiori oneri per le problematiche del vincolo Pai, è confermata per Case Bruciate la stima dei costi di 140 milioni. La relazione sottolinea che con lo spostamento delle funzioni di Radioterapia e Medicina nucleare si annullerebbe il divario economico (10 milioni), da intendersi evidentemente come nuova costruzione visto che in un altro passaggio della relazione si dice che tali attività non sono trasferibili. Ma l’architetto Ferri sostiene che per allestire ex novo quell’alta tecnologia l’onere in più sarebbe inferiore ai 10 milioni. Insomma, come direbbe Pirandello: così è se vi pare.

Punto di forza trattato come debolezza
Tra i punti di debolezza del sito di Case Bruciate, la relazione del gruppo di lavoro paritetico annovera, oltre alla necessità di una variante urbanistica, anche il ricorso alla legge sulle semplificazioni che consente l’autorizzazione del nuovo ospedale in deroga al Prg, nonostante tale deroga consenta proprio di annullare i tempi lunghi della variante.

La relazione cita l'articolo 56 del decreto legge 77/2021 (del 31 maggio), che in realtà valeva 60 giorni ed è stato assorbito dalla legge di conversione 108/2021.

Il rilievo non è un mero tecnicismo, in quanto il dl aveva introdotto la norma per gli ospedali finanziati dal Pnrr: un obiettivo della Regione come riportato nella delibera 1264/2021, ma l’assegnazione ancora non c’è. La legge di conversione ha esteso la sua applicazione anche alle opere finanziate con i fondi statali per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico, esattamente i 104,9 milioni ora disponibili. Ciò significa che quella norma è subito applicabile e può costituire una debolezza solo se il Comune si rifiuta di rilasciare il permesso di costruire.

La scarsa cura nel trattare questo punto può essere presa come indice della qualità complessiva della relazione?

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