Ospedale a Muraglia: monta la fronda nella destra. Scelta tombale per il presidio unico

Le planimetria dei due siti di Case Bruciate e Muraglia per il nuovo ospedale di Pesaro valutati dal gruppo di lavoro tecnico di Regione e Comune
Le planimetria dei due siti di Case Bruciate e Muraglia per il nuovo ospedale di Pesaro valutati dal gruppo di lavoro tecnico di Regione e Comune
di Lorenzo Furlani
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Giovedì 11 Novembre 2021, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 09:50

PESARO - Il giorno dopo la scelta del sito di Muraglia per il nuovo ospedale di Pesaro, da parte del gruppo tecnico di lavoro paritetico di Regione e Comune, corrono sottotraccia le tensioni nel centrodestra e monta la fronda della base, per una decisione percepita come accondiscendenza al diktat del sindaco Ricci.

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Per domani è convocata una riunione della Lega, che aveva già votato a maggioranza la preferenza per il sito di Case Bruciate.

Le tensioni nell’ambiente di Fratelli d’Italia non sono meno forti. Emergono anche le fibrillazioni dei tecnici, che si erano spesi per un’analisi indipendente della funzionalità dei siti di Muraglia e Case Bruciate, mentre nel quartiere, dove già sorge il distaccamento oncoematologico del San Salvatore, sta maturando una presa di coscienza delle conseguenze della scelta, che potrebbe portare a breve a una manifestazione organizzata di dissenso.

Le reazioni
«Da quanto si è appreso sulle motivazioni sembra che siamo al sovvertimento della realtà» commenta amareggiato l’architetto Francesco Ferri autore di uno studio comparativo che mette in evidenza i vantaggi di Case Bruciate, reso noto tre giorni fa. «Questo esito era prevedibile - aggiunge non meno deluso l’architetto Daniele Lazzari di Gruppozero -, l’avevamo intuito dalla composizione della commissione sbilanciata a favore di Muraglia».

Il riferimento in particolare è all’architetto Nardo Goffi, rappresentante della Regione, ma già dirigente dell’urbanistica del Comune di Pesaro portato con sé dal governatore Ceriscioli, ex sindaco, proprio per pianificare l’ospedale unico e autore della delibera 350/2017 della giunta regionale, che localizzava la struttura a Muraglia in seguito alla votazione dei sindaci di Area vasta contro le aree private e quindi contro Fosso Sejore. Per quanto lo stesso Goffi, come dirigente regionale dell’edilizia sanitaria, abbia redatto recentemente il master plan dell’edilizia ospedaliera della Regione, che nell’indicazione dei costi e dei benefici dei due siti orienta verso conclusioni opposte a quelle del gruppo di lavoro.

Le verifiche tecniche
Peraltro, il portato dell’esperienza delle verifiche tecniche messe in campo negli ultimi dieci anni proprio per scegliere il sito del nuovo ospedale di Marche Nord è quello di un avallo di preventive scelte politiche. Lo dimostrano l’analisi comparativa del 2011 della Provincia, che indicava Fosso Sejore per il decisivo punteggio della fermata ferroviaria da realizzare ad hoc, e l’algoritmo di Ceriscioli del 2016, che metteva in fila ai primi posti i siti pesaresi (Fosso Sejore, Muraglia e Case Bruciate) in virtù delle impostazioni dategli perché altrimenti Google maps, sui cui tempi di percorrenza stradale si basava, selezionava il sito fanese di Chiaruccia. In attesa di leggere la relazione finale che la Regione non ha ancora reso disponibile, le poche anticipazioni fornite sul lavoro del gruppo tecnico sembrano inserirsi nello stesso solco.

Le valutazioni
Infatti, se i pari tempi di costruzione sono la conseguenza della recente legge sulle semplificazioni che azzera la variante al Prg per Case Bruciate; la limatura da 170 a 150 milioni di euro dei costi a Muraglia, comunque superiori ai 140 di Case Bruciate, è frutto soprattutto della rinuncia al parcheggio multipiano; le maggiori qualità e funzionalità sanitarie di Muraglia sono da attribuire alla presenza di un pezzo di ospedale in particolare con il servizio Radioterapia, è il parametro della sostenibilità ambientale e urbanistica a favore di Muraglia a suscitare le decisive perplessità di chi conosce i forti limiti viari, paesaggistici, idrogeologici, edilizi ed ecologici di questo sito.

La mediazione istituzionale
Si tratta di una mediazione istituzionale più che politica, che perpetua un concetto novecentesco di ospedale, localizzato dentro la città, e che, a dispetto dei propositi del sindaco Ricci, sarà la pietra tombale dell’ospedale unico, perché la nuova struttura una volta costruita a Muraglia con i parametri per 372 posti letto non sarà più ampliabile, diversamente da come sarebbe possibile a Case Bruciate.

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