Novilara contro l'antenna 5G: avvocati e Tar per bloccarla

Novilara contro l'antenna 5G: avvocati e Tar per bloccarla
Novilara contro l'antenna 5G: avvocati e Tar per bloccarla
di Letizia Francesconi
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 16:36

PESARO L’antenna Iliad 5G svetta nel cuore del centro abitato di Novilara, e ora il quartiere Colline e Castelli chiede a Comune e società gestore di fare marcia indietro per una diversa collocazione. Residenti e quartiere insieme a Legambiente, non demordono.

Anche a Novilara nasce un altro comitato, il terzo dopo i casi di Soria e Montegranaro-Muraglia che hanno ottenuto soluzioni alternative alle sedi di installazione delle maxi antenne. Giuseppe Belli, residente di Novilara e conosciuto per la storica attività di ristorazione “Il Pergolato dalla Maria” ha dato mandato al proprio legale di avviare l’iter per un ricorso al Tar, contestando il posizionamento del maxi ripetitore, praticamente di fronte alle finestre della propria abitazione, oltre a paventate illegittimità nelle procedure autorizzative, fra soggetto privato concessionario del terreno sui cui è installata l’antenna, Comune e società di telefonia. 


Ricorso al Tar


Questa, la sintesi dell’assemblea pubblica, che si è tenuta sabato pomeriggio al circolo Acli di Novilara, e che ha riunito oltre 50 partecipanti fra residenti del borgo, consiglieri comunali di opposizione, e referenti di comitati e associazioni ambientaliste. L’appello: «A margine dell’assemblea chiesta per fare chiarezza sull’iter urbanistico e tecnico – entra nel merito Francesca Tomassoli, presidente del quartiere Colline e Castelli – è emersa la possibilità di poter richiedere che l’antenna venga spostata rispetto all’attuale ubicazione, in terreno privato ma confinante con abitazioni e piccole attività, per collocarla invece in aree urbanisticamente pubbliche, artigianali o industriali. Imprescindibile al di là del singolo caso, è avere poi dagli enti preposti e dal Comune in primis, la giusta informazione e la trasparenza dei dati e delle rilevazioni Arpam sulle onde emesse da questi grandi ripetitori a tecnologia 5G.

Chiediamo che venga resa pubblica, la mappa dettagliata e aggiornata di tutti i siti individuati sul territorio comunale, dove le società di telefonia possono installare il 5G».


L’intervento


«Prima azione intrapresa e condivisa in assemblea – riferisce la presidente Legambiente, Rosalia Cipolletta – è stata la costituzione formale in un comitato contro questo proliferare del 5G in zone residenziali o borghi. Si ritiene che l’antenna sia molto impattante da un punto di vista paesaggistico, se consideriamo che ci troviamo all’interno di un borgo storico oltre ad essere troppo vicino ad alcune abitazioni private. Stesse problematiche che si ripetono. Nelle vicinanze ci sono altre tre antenne di telefonia e questa sarebbe la quarta ma con tecnologia 5G. Si invoca per questo nei confronti di Comune e società gestore, il principio di precauzione, per tentare un cambio di rotta». 


L’incontro


«Si chiederà un incontro - prosegue - con l’assessore all’Urbanistica, con il servizio Ambiente e con il neo assessore alla Sostenibilità Maria Rosa Conti, già sensibile alla problematica. Il tutto per far luce, atti alla mano, sulle antenne Iliad richieste e autorizzate nel comprensorio del quartiere Colline e Castelli, cioè se sia l’unica antenna o se come è stato paventato in assemblea, potrebbe arrivarne un’altra spostata di alcuni chilometri. Si chiede parallelamente che dirigenti di Urbanistica-Suap Edilizia Privata e Ambiente mettano a disposizione della cittadinanza tutta il Piano di rete aggiornato sul 5G e il regolamento comunale conseguente».
 

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