No alla fusione Aset, centrosinistra spaccato: maggioranza anomala. Fake news ai politici da email anonima

La votazione ieri sera alle 22 del consiglio comunale di Fano
La votazione ieri sera alle 22 del consiglio comunale di Fano
di Massimo Foghetti e Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 12:59

FANO - Opposizioni unite, maggioranza spaccata: come era prevedibile non ha trovato l’unanimità di intenti la mozione che sostiene la natura pubblica di Aset, firmata da esponenti bipartisan come Giovanni Clini del Pd, Carla Luzi di In Comune e Tommaso Mazzanti del Movimento 5 Stelle. Un serrato dibattito durato circa 3 ore ha tenuto vivo ieri sera il confronto in consiglio comunale.

Poche ore prima era arrivata a tutti i consiglieri comunali (e ai media) un’email anonima per condizionarne il dibattito proponendo una fake news sulla delibera di Anac che ha respinto la registrazione di Aset tra le società in house.

 

La leggera modifica
La mozione illustrata da Carla Luzi è stata leggermente modificata nel lessico ma non nella sostanza, magari con il proposito di convincere qualche consigliere più malleabile. Al posto di proporre il divieto di esaminare, elaborare o autorizzare, qualsiasi piano di cessione, fusione o aggregazione con società prive del requisito in house, si è scritto “conseguentemente senza” esaminare ogni proposta di cessione o fusione.

Le diverse posizioni
Chiare le diverse posizioni a confronto: da una parte si è formato uno schieramento risolutamente contrario a qualsiasi ipotesi che possa indebolire l’autonomia di Aset e faccia solo pensare a una fusione con Marche Multiservizi o con qualsiasi altra azienda con capitali privati, dall’altra si è contrapposto un gruppo che considera deleteria l'autonomia di  Aset in vista delle prossime gare per la gestione dei servizi, visto che avrà come concorrenti società molto più forti della stessa. In realtà i contrari alla fusione riconoscono la necessità di una partnership per le gare

Il Pd diviso
A dividersi in modo particolare è stato il Pd al suo interno con Giovanni Clini che ha evidenziato la necessità di essere coerenti con le linee programmatiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale, cui ha fatto riferimento anche la capogruppo Agnese Giacomoni, mentre Federico Perini ha sposato la tesi che precludere ogni possibilità di aggregazione a priori avrebbe significato per Aset giocarsi le gare e magari compromettere anche il futuro dei dipendenti.

La contestazione della Lega
Cosa contestata da Luigi Scopelliti capogruppo della Lega che controbattuto facendo riferimento alla attuale normativa che impone alla società vincente di assumere tutti i dipendenti della perdente.

Completamente schierata per il sì alla mozione la Lega, con Gianluca Ilari e Luca Serfilippi per il quale il documento redatto da Marche Multiservizi nel 2019 costituisce la prova tangibile delle mire dell’azienda pesarese su quella fanese.

La natura pubblica dell'azienda
«La forza di Aset – ha detto – è la sua natura pubblica; altrove gli utili vanno in Emilia!». Contrarie all'approvazione della mozione le liste civiche: Stefano Marchegiani e Cora Fattori di Azione + Europa si sono pronunciati contro una decisione ritenuta ideologica, considerata null’altro che strumentale, non in sintonia con l’evolversi dei tempi e delle situazioni.

Fattori evoca il puparo
Addirittura Cora Fattori ha ipotizzato l’esistenza di un “puparo” che manovra i suoi pupi, espressione fortemente contestata da Mazzanti del M5s mentre anche il sindaco ha ripreso la stessa Fattori riguardo all’imprecisa citazione del segretario provinciale della Cgil Rossini intervenuto la sera precedente nella riunione di Bellocchi. Tra l’altro il sindaco non ha partecipato alla votazione finale. Favorevoli alla mozione anche i 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Il documento alla fine è stato approvato da 14 consiglieri tra i quali 5 della maggioranza, 10 i contrari, tutti del centrosinistra.

L'istanza Anac
Quanto fossero forti gli interessi urtati dalla votazione di ieri sera sulla mozione per Aset pubblica e il no alla fusione lo prova l’email arrivata a tutti i consiglieri comunali, ai giornalisti e ai media da un mittente anonimo poche ore prima dell’inizio del consiglio comunale.

La delibera di Anac (Autorità nazionale anti corruzione) del luglio 2021 allegata, che respinge l’istanza del Comune di Fano per l’iscrizione, in relazione ad Aset, nell’elenco degli enti pubblici che operano con affidamenti diretti a società in house, è vera ma l’interpretazione del testo che l’accompagna è una fake news. «Pertanto Aset - si legge - non può essere ritenuta società in house come invece si rappresenta». Questa è la tesi dell’amministrazione comunale di Fano.

Solo per il Comune di Fano
«Aset è una società in house regolare - puntualizza il dirigente comunale Pietro Celani, presidente del comitato di controllo sulle società partecipate - ma lo è solamente per il Comune di Fano. Questo status ci è stato riconosciuto da Anac nell’interlocuzione che abbiamo avuto nel corso dell’istruttoria. L’istanza che ci è stata respinta era finalizzata a richiedere il riconoscimento di Aset come società in house per tutti i 14 Comuni soci (Fano detiene il 97,2% delle azioni e 13 Comuni hanno il 2,8% del capitale sociale, ndr); Anac ha contestato la mancanza del controllo analogo congiunto, perché il controllo analogo ce l’ha solo il Comune di Fano».

«Quindi dovremo ripresentare l’istanza per ottenere l’iscrizione solamente per il nostro ente locale - precisa il dirigente Celani -. Questo, comunque, non inficia la regolarità degli affidamenti in atto anche da parte degli altri Comuni, perché avvenuti con la precedente normativa».

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