Partiti i saldi ma nessuna fila nei negozi: «Sistema da rivedere. Troppe offerte per tutto l'anno»

Via Branca con l'annuncio dei saldi nelle vetrine dei negozi
Via Branca con l'annuncio dei saldi nelle vetrine dei negozi
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Gennaio 2022, 10:00

PESARO - Niente ressa, niente file come eravamo abituati a vedere tanti anni fa: sono iniziati i saldi a Pesaro (il periodo fissato dalla Regione Marche va dal 5 gennaio al primo marzo), ma l’affluenza è ancora minima. Quello che dovrebbe animare la passeggiata in città in un mese un po’ più tranquillo dopo le frenesie degli acquisti natalizi, fa fatica a manifestarsi: complice la pandemia, ma anche le troppe iniziative di sconto effettuate durante l’anno quando ogni occasione è buona, specialmente per lo shopping online, di richiamarsi al black friday di novembre. Insomma l’andamento dell’avvio è lento, senza fretta.

«Le prime impressioni sono di molta tranquillità, - afferma Alessandro Ligurgo, direttore provinciale Confesercenti - ma speriamo bene. Al di là di tutte le possibili previsioni, io mi sento più che altro di dare dei consigli alla clientela: fidatevi dei nostri negozi perché sono tutti stra-sicuri, non abbiate paura di truffe, soprattutto nei vostri negozi di fiducia. La regola impone che i negozianti debbano indicare anche il prezzo originale di vendita, la percentuale e il prezzo scontato. La differenza con l’online è quella di poter avere la merce sottomano, poterla toccare e provare, sicuramente un motivo in più per scegliere un negozio». 

Nessuna panacea
Ma i saldi non sono affatto la panacea di tutti i mali, come osserva Davide Ippaso, segretario Confcommercio di Pesaro: «Il problema Covid sta modificando completamente le nostre vite: io mi auguro che vadano bene, perché servono agli operatori per alzare la testa dopo due anni di pandemia, ma i saldi non sono in grado di risolvere i problemi».

Secondo Ippaso infatti, «il saldo ha perso molto della sua funzione negli anni, dopo la libera circolazione delle vendite promozionali, fatte in qualsiasi momento, a partire dai vari black friday. Un uso e abuso di vendite promozionali ha creato confusione, soprattutto quando i saldi arrivano a nemmeno 20 giorni dall’inizio della stagione invernale. Molti clienti chiedono già a dicembre lo sconto e la non vendita della merce a prezzo pieno, come pensiamo possa aiutare un settore già in ginocchio che deve rientrare nei costi di gestione, di tasse e contributi?».

La fidelizzazione del cliente
Attualmente, il negoziante ha imparato a premiare di più il cliente, in un rapporto di fidelizzazione con chi gli ha dato fiducia durante l’anno: «ormai esistono vendite promozionali tutto l’anno, o per un motivo o per l’altro, senza considerare la concorrenza sleale con internet: se Amazon pagasse le stesse tasse dei negozianti non avrebbe sicuramente quei prezzi». Ma Ippaso sottolinea anche una recente brutta abitudine: «Alcuni vanno nei negozi a provare i capi per poi acquistarli su internet e la trovo una grande mancanza di rispetto. Personalmente amo dare i soldi a chi conosco, a chi so che mi garantisce la qualità: preferisco premiare chi, con il proprio sorriso e professionalità, è in grado di consigliarmi. E questa abitudine non ho nessuna intenzione di perderla».

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