'Ndrangheta, sequestro per 13 milioni:
sigilli ad alcuni beni anche a Pesaro

'Ndrangheta, sequestro per 13 milioni: sigilli ad alcuni beni anche a Pesaro
di Luigi Benelli
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Sabato 18 Maggio 2019, 10:58
PESARO - Operazione antimafia legata all’Ndrangheta a Reggio Calabria. Ma la guardia di finanza sequestra proprietà anche a Pesaro. La Direzione Distrettuale Antimafia ha sequestrato 13 milioni di euro a un 45enne imprenditore edile nel settore pubblico e privato, indiziato di avere rapporto con un gruppo mafioso operante a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, e zone limitrofe. L’operazione chiamata “Terramara Closed” è stata condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria, dai carabinieri e dal nucleo di polizia economico Finanziaria della Gdf. Gli accertamenti avevano evidenziato una significativa, ingiustificata differenza tra il reddito dichiarato e il patrimonio posseduto.
  
Il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro dell’intero patrimonio riconducibile al 45enne e al suo nucleo familiare, costituito da 4 imprese/società commerciali, quote societarie, fabbricati e terreni anche nelle province di Pesaro e Rieti. Ricordiamo a febbraio, sempre a Pesaro, l’arresto di un altro imprenditore che a Pesaro aveva aperto la Ditta Euro Distribuzione. Un fallimento da 500 mila euro e 90 fornitori non pagati. E’ stato arrestato per associazione a delinquere in concorso finalizzata alla truffa e alla bancarotta fraudolenta. E se il Viminale segnala che diminuiscono i reati in provincia di Pesaro, i sindacati di polizia si dividono sul commento ai numeri, parlando anche di queste “infiltrazioni mafiose”.
 
A Pesaro si registra un calo del 13,4% dei reati nel primo trimestre La riduzione dei furti viaggia attorno al 23%. Quanto agli stupefacenti i reati inerenti alla droga sono stati 172 nei primi tre mesi rispetto ai 138 dell’anno precedente. In pratica due casi al giorni. Con il prepotente ritorno dell’eroina come dimostrano anche gli arresti di tre nigeriani questa settimana e di altri pusher pakistani nei giorni scorsi. «Calano i reati – interviene Marco Lanzi del Siulp – ma abbiamo fatto i conti con tre omicidi (Bruzzese, Malipiero, Grilli) e tre tentati omicidi oltre a rapine con sparatoria come al Trony. Insomma si è alzato il livello dei reati. E anche il sequestro di beni a un ‘ndranghetista non ci fa stare tranquilli, segno che le infiltrazioni mafiose ci sono». Smorza i toni Pierpaolo Frega, segretario del Silp Cgil: «Chiedessero scusa quelli che sono arrivati a dire che la nostra città era oramai permeata dalla mafia, dalla criminalità incontrollata, allo sbando totale. Chiedesse scusa chi ne sta facendo un mantra per la campagna elettorale, chi nelle varie pagine dei social allarma e destabilizza accusando l’Amministrazione comunale di non porre un argine alla deriva inesorabile cui la città sta andando. Pesaro e il suo territorio sono terre sicure, lo certifica il Viminale a guida Leghista da circa un anno».
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