Museo per Fo e Rame, altolà della maggioranza alla sottosegretaria: «L'accordo da 8 milioni di Franceschini non si tocca»

Museo per Fo e Rame, altolà della maggioranza alla sottosegretaria: «L'accordo da 8 milioni di Franceschini non si tocca». Nella foto Rocca Costanza individuata come sede del museo
Museo per Fo e Rame, altolà della maggioranza alla sottosegretaria: «L'accordo da 8 milioni di Franceschini non si tocca». Nella foto Rocca Costanza individuata come sede del museo
di Thomas Delbianco
3 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 10:26

PESARO  - «Il Museo nazionale Dario Fo e Franca Rame a Rocca Costanza non si tocca». Un’operazione garantita qualche anno fa dall’ex ministro Dario Franceschini, da quasi 8 milioni di euro, di cui quasi 2,4 milioni previsti del Ministero della Cultura e il resto per effetto dell’accordo siglato tra Agenzia del Demanio, Ministero della Cultura-Direzione Generale degli Archivi e il Comune di Pesaro. Un investimento che ora il Movimento Cinque Stelle di Pesaro vuole difendere.

Cultura ma non tanto

«Strano concetto di cultura quello della destra - afferma il consigliere comunale pentastellato Lorenzo Lugli - Apprendiamo dalla cronaca locale dell’incontro all’Hotel Excelsior, che il sottosegretario del Mef Lucia Albano, avrebbe intenzione di contrastare la realizzazione del Museo Nazionale dedicato a Dario Fo e Franca Rame, raccogliendo a suo dire, le “tante sollecitazioni che le sono giunte” ci chiediamo da parte di chi.

Registriamo anche l’opinione del consigliere regionale Nicola Baiocchi che ha più volte espresso la sua contrarietà alla nascita del museo che sorgerà a Rocca Costanza di Pesaro definito “un’operazione di propaganda politica” e “uno spreco di risorse pubbliche”, ignorando il valore culturale e sociale del patrimonio della coppia di artisti che ha segnato la storia del teatro e della letteratura del secondo Novecento risultando tuttora tra gli autori italiani più rappresentati all’estero, le cui opere vengono messe in scena in 86 paesi».

Incalza Lugli in una nota: «Questa destra arrogante dimostra una volta in più la sua ignoranza e il suo disprezzo per la cultura, per la memoria e per il territorio». 

La valenza

«Il museo Fo-Rame sarà infatti un polo di attrazione turistica e di formazione artistica, che ospiterà le opere d’arte del Premio Nobel, i materiali dell’archivio creato da Franca Rame, spazi per eventi e laboratori, e anche l’Archivio di Stato. Un progetto che ha ricevuto il sostegno di intellettuali, giornalisti, attori, cantanti e autori, e che rende omaggio al legame tra Dario Fo e la città di Pesaro, dove ha lavorato per diversi anni. Baiocchi e la sua parte politica - continua Lugli - si oppongono a un’opera di riqualificazione di un bene storico e culturale che contribuirà a rilanciare la città di Pesaro, candidata a Capitale italiana della Cultura nel 2024. Un’opera che era stata promessa cinque anni fa a Dario Fo dal Ministro della Cultura Franceschini, e che ora rischia di essere bloccata da un’ostilità ingiustificata e miope, che non rappresenta il sentimento di una regione che vanta una ricca tradizione culturale e artistica, e che merita di avere un vero museo per Dario Fo e Franca Rame».


«Questa - conclude Lugli - è l’ennesima dimostrazione di come la destra voglia distruggere la cultura, soprattutto se libera e progressista, come quella rappresentata da Fo e Rame. Una cultura che non si piega ai poteri forti, che denuncia le ingiustizie sociali e difende i diritti dei più deboli. Una cultura che non va dimenticata, ma valorizzata e tramandata alle nuove generazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA