Nuovo ospedale, per la fase operativa la Regione aspetta le firme di Comune, Asur e Marche Nord. Ma il Pd critica

Il rendering deella Regione per il nuovo ospoedale di Muraglia
Il rendering deella Regione per il nuovo ospoedale di Muraglia
di Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Aprile 2022, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 22:00

PESARO - Per passare alla fase operativa della costruzione del nuovo ospedale di Muraglia la Regione Marche attende dal Comune di Pesaro, dall’Asur e dall’azienda ospedaliera Marche Nord la firma dell’accordo di programma volto a rimuovere le interferenze logistiche nell’area già occupata da edifici e servizi sanitari. Lo ha detto ieri l’assessore regionale all’edilizia sanitaria, Francesco Baldelli, rispondendo in consiglio all’interrogazione del Pd su procedure e tempi di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro, presentata due mesi fa.

Il domino immobiliare
Si tratta dell’atto che deve formalizzare gli impegni assunti con la scelta del sito di Muraglia, nel novembre scorso, da parte del gruppo di lavoro tecnico paritetico, costituito da Comune e Regione, che ha previsto l’abbattimento dei costi di 20 milioni di euro (da 170 a 150) rinunciando al parcheggio multipiano (10 milioni in meno) grazie a un’area di sosta a raso e alle locazioni di edifici privati (2 milioni) e alle costruzioni di nuovi immobili (10 milioni) con l’uso di strutture pubbliche già esistenti.

Tale documento è stato inviato agli enti interessati lo scorso 14 aprile.

In esso è dettagliato il domino immobiliare per liberare l’area di Muraglia: dove saranno trasferiti definitivamente la residenza sanitaria assistenziale (Rsa) Tomasello e i dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze patologiche dell’Area vasta 1 (la Rsa andrà nel complesso del Santa Colomba messo a disposizione dal Comune) e dove verranno sistemati provvisoriamente i reparti e i servizi ospedalieri che non possono convivere con i lavori.

«L’iter già avviato»
«L’iter della realizzazione dell’ospedale di Pesaro - ha precisato Baldelli - è già formalmente avviato con la sottoscrizione il 30 marzo 2022 dell’accordo di programma con l’azienda ospedaliera Marche Nord per lo svolgimento delle attività di interesse comune». Tale protocollo ha sancito la costruzione a Muraglia di un ospedale di 372 posti letto, mantenendo l’autonomia funzionale dell’ospedale Santa Croce di Fano e, quindi, superando il modello del nuovo ospedale unico di Marche Nord, di cui in precedenza la giunta regionale aveva revocato il project financing. 

Confermati 150 milioni
«La Regione rimane in attesa delle sottoscrizioni degli enti pubblici coinvolti - ha puntualizzato l’assessore - per l’avvio delle successive fasi di progettazione e realizzazione delle opere, che sono finanziate». In particolare, la firma di questo atto, a cui seguirà l’accordo di programma con il Ministero della salute, è propedeutica alla destinazione formale all’opera, nel bilancio della Regione, dei 105 milioni di finanziamento statale già disponibili (che non scadranno), a cui se ne aggiungono 13 della Regione già stanziati (i 3 in meno rispetto al passato non pregiudicano i fondi statali). Baldelli ha affermato anche che gli altri 32 milioni necessari proverranno dai finanziamenti dello Stato per la sanità o dal programma operativo regionale.

In replica per il Pd, il consigliere regionale Andrea Biancani ha contestato l’operato dichiarando che «i tempi per il nuovo ospedale saranno lunghi, manca un cronoprogramma che ci indichi le scadenze per la progettazione e realizzazione. Temo che, stando così le cose, difficilmente vedremo l’avvio dei lavori in questa legislatura. Le scelte della nuova giunta per ora ci hanno fatto perdere oltre un anno e mezzo, hanno tolto 90 milioni di euro al territorio (rispetto all’investimento iniziale per l’ospedale unico, ndr) ed è sfumata l’idea di un polo di eccellenza». 

Critica per i due ospedali
Biancani ha criticato la scelta di mantenere due ospedali di primo livello a Pesaro e Fano: «Ciò comporterà la chiusura di alcuni reparti in ognuna delle due città e inciderà negativamente anche sugli ospedali di Urbino e Pergola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA