FANO - Uno scontro frontale, violento, distruttivo, ha causato la morte ieri di un uomo di 48 anni residente nella zona di Caminate. Si chiamava Massimo Pastore, era originario di Napoli, ma si era stabilito da tempo nel comune di Fano. Ieri viaggiava a bordo di una Citroen 1, quando intorno alle 13, dopo aver abbordato una curva, è andato a sbattere contro una Fiat Panda che sopraggiungeva dalla parte opposta.
Molto sul colpo
L’impatto è stato tremendo, entrambi i passeggeri sono rimasti prigionieri delle lamiere che, al sopraggiungere dei primi soccorritori, sono apparse deformate e contorte.
L'autorizzazione del magistrato
Per rimuovere il corpo senza vita di Massimo Pastore si è dovuto attendere l’arrivo del magistrato.
La dinamica dell’incidente è al vaglio della pattuglia infortunistica della polizia locale. La Citroen condotta da Massimo Pastore, percorrendo la strada di Caminate verso Fano, dopo aver superato una curva, non è più riuscita a restare nella sua corsia di marcia; forse per la velocità, forse per un malore del conducente ha invaso la corsia opposta proprio quando sopraggiungeva la Panda condotta da Isabettini. Per la violenza dello scontro la Citroen ha compiuto un giro di 180 gradi e si è fermata con la parte anteriore rivolta nella direzione da cui proveniva. In quel punto, tra l’altro la carreggiata è particolarmente stretta e basta invadere di poco la corsia opposta per provocare un incidente nel caso sopraggiunga un altro veicolo. Sfortuna ha voluto che proprio questo fosse accaduto nel momento in cui l’auto condotta da Massimo Pastore non è rimasta entro la propria corsia, tra l’altro non delimitata da alcuna segnaletica.
Traffico deviato
Per compiere i rilievi gli agenti della polizia locale hanno dovuto interrompere il traffico deviandolo in altre direzioni, finché il corpo del defunto non è stato rimosso.
Dopo l’incidente che si è verificato il giorno precedente sulla statale 16, con immagini pressoché identiche, risoltosi però con feriti leggeri, quello di ieri ha avuto un epilogo fatale. La sfortuna della vittima è che viaggiava su un’utilitaria che, a differenza del crossover del precedente incidente, non ha protetto con una struttura rinforzata il conducente.