La serra di marijuana era nascosta tra le pecore: arrestato chiede di patteggiare

La serra di marijuana nascosta tra le pecore: arrestato chiede di patteggiare
La serra di marijuana nascosta tra le pecore: arrestato chiede di patteggiare
di Luigi Benelli
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Sabato 23 Luglio 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 16:46

MONTEMAGGIORE AL METAURO - La piantagione di marijuana in un terrapieno. E sopra le pecore per non dare nell’occhio. A maggio scattò l’arresto, il 26enne è stato ammesso al rito immediato e l’avvocato ha presentato istanza di patteggiamento

 
L’uomo viveva in una struttura di fortuna, accanto a una serra, a Montemaggiore al Metauro. Il terreno, dopo la confisca, era finito all’asta e venduto nei primi giorni di maggio. Quanto basta per accendere un faro sulla proprietà. Lo straniero è stato sorpreso a guardia di una piantagione di marijuana, ampia circa 100 mq, ricavata in un terrapieno.  Particolarmente ingegnoso l’occultamento della struttura in muratura, il cui soffitto era ricoperto di terra su cui pascolavano pecore e capre così da non essere avvistata da eventuale sorvolo di elicotteri delle forze di polizia in ricognizione. All’interno della stessa vi era un complesso impianto di illuminazione, irrigazione e termoventilazione finalizzato a ricreare il microclima ideale per la crescita delle piante, impianto funzionante anche grazie al furto di energia elettrica. C’erano piante di varia lunghezza, anche di 1,5 metri, per un totale di ben 6,7 chilogrammi complessivi. Era già essiccata e confezionata sottovuoto. 

Sopra la piantagione pascolavano le pecore


C’erano anche una bilancia di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento.

La sostanza era quindi pronta per essere immessa sul mercato fanese. Inoltre è stato rinvenuto un apparecchio per il sottovuoto, diversi sacchetti, una carabina ad aria compressa, una pistola giocattolo priva di tappo rosso, una piccola catana giapponese. I carabinieri avevano arrestato l’uomo per coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Secondo quanto si apprende il giovane, senza fissa dimora, era solito frequentare la stazione di Rimini. Qui sarebbe stato reclutato da alcune persone e portato al campo della marijuana per coltivarla e custodirla. Dunque un anello di una catena più ampia pronta a far arrivare nel territorio pesarese la marijuana. E soprattutto pronta a sfruttare la manodopera di clandestini. Ieri l’avvocato Marco Defendini ha presentato istanza di patteggiamento sotto i 3 anni per consentirne la sospensione della pena, o in subordine la definizione della sentenza con rito abbreviato per usufruire dello sconto di un terzo della pena.

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