Muore a 14 anni in un incidente, l'arcivescovo si commuove al funerale: «Milena, hai salvato cinque vite»

Muore a 14 anni in un incidente, l'arcivescovo si commuove al funerale: «Milena, hai salvato cinque vite»
Muore a 14 anni in un incidente, l'arcivescovo si commuove al funerale: «Milena, hai salvato cinque vite»
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 17 Novembre 2022, 02:35

MOMBAROCCIO - Tutto bianco come la purezza e l’innocenza di una ragazzina di appena 14 anni strappata alla vita. La nebbia che avvolgeva la piazzetta Barocci, la bara immacolata, i gigli candidi adagiati sul feretro, i dieci palloncini appesi all’altare. In un paese che cominciava ad addobbarsi per i mercatini di Natale, perché non si poteva certo immaginare che quelle sarebbero state le feste più tristi di sempre, ieri pomeriggio si sono svolti i funerali di Milena Lentini, la studentessa di Mombaroccio, che frequentava l’istituto professionale Benelli, vittima del terribile incidente a Ponte Valle.


L’incidente


Uno schianto causato da uno oppure entrambi gli automobilisti coinvolti, finiti nell’indagine aperta in Procura per omicidio stradale. Diverse centinaia di persone, famiglie, tanti adolescenti, compagni di scuola, insegnanti sono accorse alle esequie celebrate dall’arcivescovo Sandro Salvucci nella chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto, gremita di cittadini uniti nello strazio della famiglia della ragazza. Il babbo Domenico Lentini, i fratelli Natale di 17 anni e Ilaria di 12 anni, gli zii Stefania Praticò e Gabriele Lentini, i nonni. La navata non è riuscita a contenere la folla, in molti hanno seguito la funzione sul sagrato. ”Resterai sempre nei nostri cuori”, il cartello all’ingresso nell’antico portale, sormontato da una stella cometa ancora spenta, canti e musica, le bandiere del Comune a mezz’asta, le campane che suonavano in segno di lutto cittadino, proclamato dal sindaco durante l’oretta della cerimonia, le serrande abbassate nei pochi sparuti negozi. 


Con la voce rotta dalla commozione, monsignor Salvucci nella sua omelia funebre ha ricordato la generosità di Milena, il suo altruismo verso tutti, manifestati anche dalla decisione di donare gli organi, un gesto voluto in primis dai fratelli della ragazza che permetterà di salvare cinque giovanissime vite. Il fegato caritatevolmente diviso in due parti, il cuore e i reni sono stati trapiantati in altrettanti bambini. L’arcivescovo ha anche rivolto un pensiero a Denise, 14 anni, la compagna di classe a bordo dell’auto in quel maledetto martedì mattina della scorsa settimana, lungo la strada per la scuola, e all’altro amico, Mattia, 19 anni, che era alla guida della Ford Fiesta nera.

Entrambi di Mombaroccio e assenti alla cerimonia.


La vicinanza


«In questo momento sono insufficienti le parole di consolazione - ha cominciato l’arcivescovo -, ma possiamo solo manifestare a voi famigliari, agli amici, a tutta comunità, una vicinanza concreta e soprattutto discreta, in silenzio». La morte della studentessa «si è già trasformata in un immenso atto di amore - ha proseguito monsignor Salvucci -, perché con la donazione degli organi altre cinque giovanissime vite possono continuare a esistere, la sua morte è stata come un seme caduto a terra che porta frutti, una spiga con almeno cinque chicchi. Per questo credo che dobbiamo ringraziare voi fratelli, Natale e Ilaria, che avete voluto la donazione perché la conoscevate bene, Milena, e sapevate che lei era generosa». Poi un appello all’impegno per i giovani: «Dobbiamo accompagnare i ragazzi, aiutandoli a diventare sempre più custodi del dono della vita, il più prezioso che abbiamo». Milena con l’impegno nella comunità, in particolare come volontaria della Pro loco Giovani, ha dimostrato che «è bello spendersi per gli altri».
Il messaggio
E sull’incidente che ha ucciso la studentessa «nessun giudizio, una vicenda che ha cambiato la vita di una comunità intera». Infine il messaggio di speranza: «Piangiamo, ma asciughiamoci presto le lacrime e rimbocchiamoci le maniche - ha concluso l’arcivescovo -, ciò che accade, anche se molto brutto, è come un messaggio che ci scuote e invita a guardare avanti per fare ogni giorno di più la nostra parte». Sono poi saliti all’ambone per dare la loro testimonianza prima gli amici e le compagne di classe di Milena, poi il sindaco Emanuele Petrucci che ha sottolineato l’impegno sociale della famiglia, trasferitasi a Momabroccio circa quattro anni fa. Al termine, sul sagrato, i ragazzi hanno fatto volare i palloncini bianchi, salutando per l’ultima volta la loro amica dal cuore d’oro. Prima che la bara, a bordo del carro funebre, si allontanasse per sempre. 
 

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