PESARO - Violenza sessuale sull’amichetta della figlia della compagna, ieri la sentenza con la condanna a due anni per l’uomo. Il fatto riguarda un pesarese di 60 anni, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazzina, che all’epoca dei fatti era 12enne. Lei era un’amichetta della figlia della sua convivente. Non solo, ma il 60enne risulterebbe che un vicino di casa e conoscente della famiglia della giovanissima vittima di abusi. Secondo l’accusa e la testimonianza della minore, l’adulto l’avrebbe palpeggiata e toccata nelle parti intime. Non una volta. Ma in tre occasioni distinte, anche quando accompagnava le due amichette al centro estivo. In particolare in una circostanza le avrebbe chiesto di fare il gioco del dottore.
Condotte reiterate nel tempo
Condotte che sarebbero state reiterate nel tempo tanto da creare danni psicologici e turbamenti alla ragazzina che gli sarebbe stata affidata insieme alla figliastra per ragioni di custodia.
L’avvocato Pia Perricci ha il compito di seguire la famiglia della 12enne e si è costituita parte civile. Ha chiesto come provvisionale 150mila euro per la figlia e 40mila per la madre. Ieri è stata liquidata una provvisionale di 5000 euro. Il resto in sede civile. «Purtroppo queste storie stanno diventando sempre più comuni – spiega Perricci - È indubbio che si tratta di episodi gravissimi che sconvolgono la vita sia della persona vittima di violenza, che dei familiari. Quest’uomo ha potuto godere dello sconto di pena per aver scelto il rito abbreviato. Eppure la vittima di violenza si porterà dentro per tutta la vita la violenza subita, non ci saranno sconti di sofferenza. Questa bambina è stata molto coraggiosa a raccontare tutto alla mamma e, proprio per tale motivo l’appello che faccio a tutte le famiglie è quello di cercare di avere sempre un colloquio sincero con i propri figli, e di cercare di creare una rete di amicizie intorno ai ragazzi per salvaguardare la loro infanzia e adolescenza».