Miralfiore, oasi tutta nuova nel parco pesarese ma prima la recinzione anti "sconsiderati"

Miralfiore, oasi tutta nuova nel parco pesarese ma prima la recinzione anti "sconsiderati"
Miralfiore, oasi tutta nuova nel parco pesarese ma prima la recinzione anti "sconsiderati"
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 10:45

PESARO Piante acquatiche, colorate carpe giapponesi, pesciolini rossi, pavoni, senza dimenticare anatre e oche (pennuti da rimpinguare dopo i tre furti). Flora e fauna per la riserva protetta del Miralfiore, che il Comune vuole inaugurare va da sé in primavera, sono già stati ordinati, ma prima di liberarli nell’area naturalistica e nei fondali dei tre laghetti artificiali ci devono essere tutte le condizioni di sicurezza che al momento mancano. Circa 8 ettari da decenni inaccessibili, sui 23 totali del parco, dove non esiste più la recinzione sul lato Foglia, per capirci al confine del Campo scuola e dell’Athletic club. L’hanno tolta gli operai del Consorzio di bonifica per realizzare i lavori di pulizia e innalzamento degli argini contro il rischio esondazioni.

 


Opere che dovrebbero concludersi in tempi brevi, il Consorzio ha assicurato al Comune di rimettere al suo posto il recinto entro marzo. E questa sembra essere diventata la ”condicio” indispensabile per andare avanti e riaprire la riserva protetta dove, sfidando le giornate gelide, fervono i lavori di allestimento documentati passo, passo sui social dall’assessore alla Operatività Enzo Belloni. 


L’area naturalista


«Senza la recinzione non possiamo andare avanti nell’area naturalistica con i tre laghi, il tunnel subacqueo e le casette per gli avvistamenti - mette in chiaro Belloni -, ci abbiamo investito circa 40.000 euro e non vogliamo che l’habitat venga messo in pericolo dai soliti sconsiderati che si introducono nel parco fuori dagli orari di apertura. Basta un niente».  La messa in sicurezza del Miralfiore è ormai un disco rotto, debellata (sembra) la malavita legata soprattutto allo spaccio, i malintenzionati sono sempre in agguato. «Se faremo altri tagli nel sottobosco? Non servono più al momento, la pulizia è stata necessaria solo per ragioni di sicurezza, il parco non deve mica diventare un giardino all’italiana».

Il progetto per la riapertura dell’oasi si rifà a un piano realizzato fra il 2000 e il 2009 da naturalisti (come dimenticare l’opera di Massimo Pandolfi?), agronomi e paesaggisti per unire le tracce del passato alla salvaguardia della natura.


«Abbiamo ordinato nuove piante acquatiche che ossigeneranno gli stagni e faranno tornare la vita, sono in arrivo le carpe koi e i pesciolini rossi - spiega l’assessore Belloni -. Ma lo scopo è anche un altro, se non si mettono i vegetali palustri gli aironi mangiano i pesci che non hanno un rifugio dove nascondersi. Ma senza un recinto sicuro si introducono le nutrie che fanno fuori le piante acquatiche. Il nostro obiettivo è ricreare un habitat dove tutte le forme di vita coesistano in armonia». Saranno posizionate inoltre le casette per il birdwatching e l’osservazione di api e farfalle. Un punto di avvistamento degli uccelli, svariate specie di circa 200 volatili tra aironi cenerini, cormorani, gallinelle, martin pescatori e anatre domestiche. Il tutto per favorire la biodiversità.


Il tunnel e le novità


«Stiamo ultimando poi la riapertura del tunnel subacqueo tra i due stagni da dove osservare la vita sommersa - afferma Belloni -, insomma è tutto pronto a riaprire con un nuovo calendario, anche per le scuole. A partire da aprile, le visite sono in programma ogni primo weekend del mese per una sorta di stradomenica green insieme al mercatino dei giocattoli Miraviglia per le materne, elementari e medie. Ma ci arrivano proposte di continuo, quindi il progetto è in divenire e all’insegna della partecipazione. Con l’aiuto della Protezione civile comunale per la vigilanza, ma anche di Banca di Pesaro e onlus Gulliver. Sempre operativi al Miralfiore, una riserva verde ad appena un chilometro da piazza del Popolo». 
 

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